Borderlife è un libro che potrebbe avvicinare due popoli ma per ora ha diviso uno stato: quello di Israele. Presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino dall’autrice Dorit Rabinyan con l’intervento di Ferruccio De Bortoli e Moni Ovadia, il romanzo racconta la storia d’amore tra una ricercatrice israeliana e un artista palestinese. Il loro amore sboccia nella città di New York e, nonostante duri meno di tre stagioni, è molto intenso. Il sentimento che li lega è forte, ma nessuno dei due rinuncia alle proprie idee e alla propria identità: ” L’amore non annulla le differenze, ma crea un dialogo” afferma Moni Ovadia. Al ritorno dalla Grande Mela i protagonisti riscoprono il tepore delle loro case e rimangono fieramente l’uno palestinese, l’altra israeliana.
Il successo di Borderlife è stato incrementato da un tentativo di limitazione della libertà di espressione: il libro è stato infatti bandito dai programmi scolastici, che l’hanno considerato pericoloso per i ragazzi in quanto avrebbe favorito l’assimilazione. Ciò ha garantito al romanzo una promozione senza limiti, ottenendo un risultato opposto a quello sperato. Nel Luglio 2014, il mese successivo alla pubblicazione di Borderlife, è scoppiata la guerra a Gaza. L’autrice ha ammesso di essere stata preoccupata che nessuno avrebbe letto un libro sull’amore e l’intimità in un momento di grande preoccupazione. Le sue perplessità però si dimostrarono infondate e Dorit Rabinyan ha rivelato di aver ricevuto numerose telefonate e lettere di ringraziamento da soldati e civili che stavano vivendo la guerra sulla propria pelle. Nelle parole del romanzo queste persone riuscivano a trovare conforto e sollievo dalle atrocità del conflitto.
Rispondendo ad una domanda di Ferruccio de Bortoli, l’autrice rivela di aver notato una similitudine tra le famiglie cattoliche e quelle ebree: entrambe infatti tendono a chiudersi di fronte al diverso per preservare la propria identità.
“Un romanzo necessario oltre che bellissimo perché contribuisce a vedere la relazione tra due popoli attraverso l’amore tra due persone”, conclude Moni Ovadia.
Giorgia Scarrone e Aminata Sow, Liceo Classico Vittorio Alfieri
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