Adozioni speciali
I ragazzi della Casa Circondariale Antonio Santoro di Potenza, Istituto Penale per Minorenni Emanuele Gianturco hanno adottato lo scrittore Gaetano Cappelli. Per raccontare la loro esperienza hanno raccolto una serie di immagini, pensieri e scritte che si possono leggere sfogliando la gallery. Leggi anche che cosa ha scritto Paola Perrone, la professoressa referente del progetto
Considerazioni emerse dai ragazzi della Casa di Reclusione San Michele di Alessandria, Istituto di Istruzione Superiore Saluzzo-Plana, in seguito all’incontro con il giornalista Calabresi Per alcuni, dal libro letto si possono trarre i seguenti insegnamenti e stimoli: Bisogna avere un obiettivo e un sogno da realizzare, essere ottimisti anche nella sventura e mantenere comunque sempre la voglia di vivere Prodigarsi per gli altri aiuta: dando ricevi Per altri si tratta di
Leggi il resoconto della scrittrice adottata Evelina Santangelo e di Maria Conti, la professoressa referente del progetto Incontrare i detenuti della Quinta sezione dell’Ucciardone e discutere con loro del mio romanzo è stato un po’ come passare ai raggi x Da un altro mondo riguardo ad alcuni aspetti cruciali. Dopo il primo incontro in cui ho fatto una sorta di «mappatura» del romanzo, cercando di delineare le storie e il
1. Marco e il cruciverba Quando entro in un carcere qualunque, più o meno malandato, più o meno moderno, penso a quello che mi disse un detenuto, Marco, qualche anno fa. Era appena passata l’estate. Faceva un po’ meno caldo e nelle celle si cominciava a respirare meglio. Parlo di lui perché ho potuto registrarlo. Posso trascrivere le sue parole, che non sono diverse da quelle che ho sentito in
La vita che aspetta Era il 26 gennaio del 2012, una data da lungo tempo attesa da Sam. Negli ultimi dieci anni aveva contato reiteratamente i giorni che lo avevano separato da quella data. A tal proposito teneva un calendario sul tavolo sul quale contrassegnava i giorni che passavano. A volte passavano veloci e a volte lenti, come nei weekend durante i quali era stato difficile trovare qualcosa da fare
L’adesione nell’Anno Scolastico 2018/2019 dell’Istituto Penale Minorile di Potenza al progetto patrocinato dal CESP in collaborazione col Salone Internazionale del Libro di Torino “Adotta uno scrittore” ha rappresentato una valido momento di crescita per i ragazzi componenti la classe delle 825 h. e si è configurato come una stimolante opportunità di incontro e riavvicinamento al mondo della lettura. Riflettendoci, forse nessun ragazzo libero, che abbia la possibilità di uscire, vedere i coetanei, frequentare luoghi di
Non so chi ho davanti. Non sono tenuta a saperlo. Sono uomini che passeranno gran parte delle loro vite in carcere, magari per reati che io stessa considererei senza appello, eppure il carcere mi sembra comunque la peggiore soluzione per loro, per me che li incontro. Vado a parlare del mio lavoro di storica. Lo faccio a partire dal mio libro Piccola città che è la storia dell’eroina nell’Italia del
Abbiamo adottato Lorenzo Marone, scrittore napoletano, che è venuto a trovarci nella Casa di Reclusione “Pasquale Mandato” di Secondigliano di Napoli nei giorni 2, 3 e 16 aprile ed ha incontrato gli alunni delle classi 3^, 4^, 5^ A di un reparto di Alta Sicurezza. Volutamente il luogo dell’incontro è stato lo spazio di una classe, la 3^A, affinché l’esperienza fosse ambientata in un posto piccolo, pieno di libri, intimo.
Per me l’incontro in questo luogo con uno scrittore è stata un’esperienza che mi ha fatto capire che una persona, quando ha una passione forte, è in grado di cambiare. Sentendo parlare Lorenzo Marone mentre rispondeva alle nostre domande, ho capito che i libri possono essere la salvezza di tante persone. A me questa esperienza ha dato tanto e non mi vergogno a dire che nelle giornate in cui sono
Nadia Terranova è stata adottata dalla Casa di Reclusione Rodolfo Morandi di Saluzzo, dall’Istituto di Istruzione Superiore Soleri Bertoni di Saluzzo e dall’Istituto d’IstruzioneSuperiore Arimondi Eula di Savigliano. Ringraziamo la professoressa Rossella Scotta, a cui va il merito, insieme a Anna Grazia Stammati, di essere riuscita con la sua passione, la sua competenza e la sua tenacia, ad allargare il nostro progetto alle scuole carcerarie di tutta Italia e di quasi tutto