Notizie dagli scrittori
La mia vita di narratore per ragazzi si è arricchita nel corso del 2020 di alcune grandi soddisfazioni. Una di queste la devo a un romanzo pubblicato nel 2019, I ribelli di giugno, entrato nel programma Adotta uno scrittore de Il salone del libro. Questo libro mi ha permesso di conoscere e incontrare – online – i ragazzi della scuola I.C.Balbis di Moretta, con i quali ho parlato del romanzo
Quest’anno era la mia “prima volta” al progetto Adotta uno scrittore del Salone del Libro di Torino. Quando mi è stato annunciato che ero stata selezionata, eravamo diversi mesi prima dello scoppio dell’epidemia e quindi mi immaginavo una esperienza ben diversa da quella che poi è stata. Gli organizzatori nelle prime mail mi spiegavano che ero stata assegnata a un istituto superiore di Vercelli, l’It Faccio, una terza classe che avrebbe
Quando mi sono seduta a una scrivania per scrivere E poi basta – Manifesto di una donna nera italiana prefigurato e immaginato con ansia e gioia i miei possibili lettori. L’ho fatto in uno slancio spontaneo e carico di preconcetti che mano a mano, una volta andato in stampa, pubblicato e distribuito, si sono disintegrati davanti ai veri lettori del mio testo. Quelli che il mio libro e la parte della
«Che apprezzino le piccole cose, e la buona volontà». Alla domanda (capziosa, non si neghi) Se dipendesse da te, cosa vorresti che gli adulti che hai intorno capissero DAVVERO, una buona volta, a proposito della situazione in cui sei e siamo?, la quinta G dell’Istituto Velso Mucci sorpassa a destra la retorica. «La gravità dei problemi o del malessere non è maggiore se è maggiore l’età. Non è solo colpa
Di chi è la casa? Di chi l’ha costruita o di chi ci vive? Avevo una scommessa da vincere, quando ho scritto il mio libro su Gerusalemme dedicato alle ragazze e ai ragazzi italiani. Farli entrare nelle case della città, mangiare i gelsi del giardino, far percorrere loro le strade della Città Vecchia. Non era facile, la scommessa. Neanche “un mondo fa”. Quanto è, cioè, distante Acireale da Gerusalemme? Cosa
L’indirizzo è memorizzato sul navigatore; da casa a Cavallermaggiore sono circa 50-55 minuti di viaggio. L’indirizzo della scuola media resta memorizzato perché ho promesso ai ragazzi della III B che appena possibile sarei andato a trovarli per assaggiare insieme tutti i piatti della cena planetaria che ci siamo raccontati. Quando posso scegliere dove andare a incontrare le scuole per presentare i miei libri io prediligo gli incontri in provincia, lontano
Se ci diamo una mano i miracoli si faranno e il giorno di Natale durerà tutto l’anno, diceva Gianni Rodari. Sul Natale non mi pronuncio, ma il miracolo l’abbiamo fatto anche senza tenerci per mano: un incontro in presenza. L’ultimo. Appena prima che la curva del covid tornasse critica e venissero adottate misure più stringenti. Nel giorno del centesimo compleanno di un maestro senza cattedra. Un miracolo, appunto. Lo scrittore,
Cari genilettori della classe IIA della scuola Leone Fontana di Torino, sono così felice che mi avete adottata! Nei primi giorni di Marzo avevo la valigia pronta per prendere il treno e venire a trovarvi. Voi eravate in prima primaria, era l’anno dell’avventura della nuova scuola, della scoperta della scrittura e della lettura delle parole… e già eravate molto amici dei libri e sapevate che sono fatti da scrittori, illustratori
Occhi vispi e sorridenti. Alcuni sgranati. Tutti attenti. Poi c’era chi saltava sul divano e mi strappava un sorriso, aiutandomi a stemperare la tensione della “prima volta” con Adotta uno scrittore e con i bambini della Scuola Primaria di Coggiola. Anche per loro era la prima con chi, i libri, li scrive. Vederci di persona sarebbe stato senz’altro meglio, ma anche una piattaforma online ha i suoi vantaggi, ad esempio
Ho fatto l’insegnante solo per un anno, nel 2010/11, eppure qualcosa dev’essere rimasto depositato: nell’atrio sento una voce femminile chiamare “prof”, mi giro, non individuo un adulto nei paraggi e rispondo con un “dimmi pure”. Mi rendo conto della gaffe, la studentessa mi guarda spaesata e divertita. Ci cascherò ancora tre volte. Il professor Bovani mi dà il benvenuto, mi mostra la scuola con orgoglio: nell’aula di esercitazioni orchestrali gli