Adotta uno scrittore 2020
Il Cravetta Marconi di Savigliano ha adottato il Bibliofilo Marci Lupo. Ecco le impressioni della classe dopo il secondo incontro. Nella mattinata di martedì 30 aprile Marco Lupo è tornato all’I.I.S. “Aimone Cravetta” per il secondo incontro del progetto “Adotta uno scrittore”. Lupo, ci permettiamo di sottolineare, è nato per essere un bibliofilo e per fare il libraio. Il libraio che osserva e ha una parola e un consiglio letterario
1) Per andare da Beirut al liceo Musicale Ego Bianchi di Cuneo ci vogliono un taxi, un aereo, un bus navetta, un bus non navetta, un treno, un altro treno e un passaggio in macchina dal Professor Bovani; 2) Lungo la tratta Torino-Cuneo il colore verde intenso dei campi, le montagne innevate sullo sfondo e l’articolazione della luce al tramonto sono gli stessi che si possono osservare tra Derek e
Paolo Di Stefano è stato adottato Istituto Comprensivo Padre R. Baranzano di Serravalle Sesia. Nella video pillola di 4rooms ci racconta la sua esperienza per il nostro Adotta uno scrittore, il progetto del Salone Internazionale del Libro di Torino che meglio si propone di avvicinare studenti e studentesse alla lettura, con la convinzione che sia non solo veicolo di conoscenza, ma garanzia di un viaggio straordinario e a portata di mano,
Primo giorno Quando mi è stato proposto di partecipare all’iniziativa “Adotta Uno scrittore” sono stata contenta ma sotto sotto ero anche un po’ in paranoia. Tenere l’attenzione di una classe numerosa di prima elementare per due giorni di fila, nonostante io sia abituata a tenere dei laboratori, è sempre una scommessa. In barba alle preoccupazioni mi sono preparata del materiale da mostrare e sono partita carica e piena di fiducia
Nadia Terranova è stata adottata dalla Casa di Reclusione Rodolfo Morandi di Saluzzo, dall’Istituto di Istruzione Superiore Soleri Bertoni di Saluzzo e dall’Istituto d’IstruzioneSuperiore Arimondi Eula di Savigliano. Ringraziamo la professoressa Rossella Scotta, a cui va il merito, insieme a Anna Grazia Stammati, di essere riuscita con la sua passione, la sua competenza e la sua tenacia, ad allargare il nostro progetto alle scuole carcerarie di tutta Italia e di quasi tutto
Occhi grandi, occhi sgranati, curiosi e attenti, seri e sorridenti, occhi dolci e vigili di gatto, al primo impatto con i ragazzi Liceo Classico “Massimo D’Azeglio”, ho visto soprattutto occhi. All’inizio qualcuno ha confessato di sentirsi in soggezione e a me è venuto da ridere perché ero io a essere in soggezione, come L’arroseur arrosè, il primo film narrativo della storia del cinema, alla mia prima volta in una prima
L’invito – graditissimo – a partecipare all’iniziativa “Adotta un autore” nell’ambito del Salone del Libro di Torino mi ha fatto, sulle prime, uno strano effetto. Essere “adottati” non è una cosa che capiti di frequente a gente della mia età; questa inaspettata “adozione” mi ha dato la piacevolissima impressione di essere accudito, curato, coccolato. La cosa mi lusingava non poco. D’altra parte mi chiedevo: ma allora, come autore, e in
In questi luoghi, questi tipi di incontri sono sempre qualcosa di costruttivo, perché ti portano ad evadere con la mente e a distrarti dai soliti pensieri. Ho letto il libro di Vanessa Roghi Piccola Città. Una storia comune di eroina. Quello che mi ha colpito è la disponibilità della scrittrice; non solo la sua esperienza di vita, il suo essere una storica, ma principalmente il suo lato umano, perché nonostante
Osservo il cielo. Per fortuna non piove. Quando piove uno dei corridoi che percorriamo noi docenti per raggiungere le aule del carcere è puntualmente allagato. A bacinelle con mozziconi di sigarette e strofinacci piazzati qua e là sul pavimento il compito di raccogliere l’acqua che arriva dal soffitto. Ma oggi il tempo tiene. Io e la mia collega Raffaella entriamo in carcere con Vanessa Roghi. La sua semplicità contrasta con
Durante gli incontri con la scrittrice Marina Mander i ragazzi del liceo D’Azeglio di Torino si sono cimentati in un lavoro di scrittura creativa che consisteva nello scrivere una lettera riguardante i loro desideri e le loro speranze sulla vita futura, immaginando di inviare queste lettere a se stessi diventati adulti. Alcuni si sono firmati e altri no…Ecco alcune di queste lettere: LETTERA A ME STESSO Caro Jack quarantacinquenne, oggi a quindici anni ti