Internazionale Ferrara 2015
La fedele bici, il vento in faccia, il rumore delle gomme sul selciato, l’ odore di libertà, il battito intenso del cuore…semplicemente questo si prova per le strade notturne dell’ affascinante Ferrara! Dopo una giornata intensa, ricca di sorprese, di obbiettivi da raggiungere, tutto pienamente ripagato dalla soddisfazione personale e dai sorrisi della gente, arriva la tanto attesa sera. Si ritrovano in piazza i favolosi nuovi amici e compagni di questa
According to Christian Raimo schools defined ‘gyms of equal rights’ must be hospitable places. The lack of space and the bad conditions of the Italian school are some of the main issues faced by the linguist Tullio De Mauro, the writer Christian Raimo and by the Canadian teacher and blogger Lisanne Foster. The means to create better and more adequate spaces are available but our society must make an effort
Giunti al termine del Festival di Iternazionale 2015, svoltosi a Ferrara, quale location migliore del Teatro Comunale come luogo di Chiusura per questi tre giorni. Adriano Sofri e Zerocalcare hanno saputo rappresentare al meglio i due poli del pubblico del Festival: colto e allo stesso tempo giovane. Con i cuori a Kobane è il titolo dell’evento che ha messo in luce i pareri dei due non-giornalisti riguardo alla situazione del vicino
“Il compito del satirico è quello di puntare là dove fa male”. Così è iniziato l’incontro sul tema di politica estera al Teatro Comunale di Ferrara, durante il quale sono stati premiati i vignettisti vincitori del concorso “Una vignetta per l’Europa”; le vignette, riguardanti il tema dell’immigrazione e la crisi in Grecia sono stati esposti, durante i giorni del Festival, nel Chiostro di San Paolo. Il premio dal pubblico è
Le scuole, definite da Christian Raimo “palestre di uguaglianza” dei diritti, devono essere luoghi ospitali. La questione sul poco spazio disponibile e sulle condizione precarie dei materiali scolastici è stata uno dei problemi affrontati dal linguista Tullio De Mauro, dallo scrittore Christian Raimo e dall’insegnante e blogger canadese Lizanne Foster. I mezzi per creare spazi più ampi e luoghi adeguati ci sarebbero, ma è necessario che la società si mobilizzi
Tecnologia:cambiare il mondo con un’App. È questo il titolo dell’incontro tenutosi oggi alle 14.30 durante il Festival di “Internazionale” 2015 a Ferrara. Per discutere dell’argomento erano presenti M.C.Ferrarini, membro del consiglio di amministrazione della fondazione Vodafone Italia, Jepchumba, artista digitale keniana, H.Leson, presidente di Humanitarian open street map e S.Danna, giornalista del Corriere della Sera. L’incontro è iniziato con il commento del titolo, che viene definito estremamente difficile e spaventoso! É,
Giovanni Campagnoli ha intervistato Stefano Boeri, noto architetto milanese, e Chris Younès, filosofa francese dell’urbanizzazione, nell’ambito della rigenerazione urbana. Campagnoli ha aperto l’incontro chiedendo ai due ospiti di spiegare e di definire ulteriormente la loro professione: Younès risponde dicendo che il suo lavoro le dà la possibilità di immaginare e riprodurre altri scenari rispetto a quelli preesistenti; analogamente, Boeri ritiene che il suo lavoro gli consenta di immaginare il futuro
“Aprite i confini, non solo fisici ma anche mentali: non abbiate paura, siamo tutti uguali”. Questo è l’invito che Khalid Albaih, fumettista sudanese, ha rivolto a tutti i presenti durante l’incontro di domenica 4 ottobre al Festival Internazionale a Ferrara. Il proposito infatti è quello di raccontare un’altra faccia del mondo arabo, diversa da quella tradizionalmente proposta da tutti i media, fatta di terroristi, stragi e guerra. Accanto a questa realtà ce n’è
Coinvolgente, simpatico, entusiasmante, carismatico: Edmond Baudoin si è dimostrato tutto ciò, oggi alla Sala Estense. Intervistato dal grande Goffredo Fofi e Francesco Boille, Baudoin, noto fumettista, disegnatore e pittore francese, originario della campagna nizzarda, ha regalato un emozionante sguardo sul suo mondo bianco e nero di fumetti, parlandoci dei suoi due più grandi lavori autobiografici Il gusto della terra e Viva la vida. Come fa notare Fofi, egli, in cinquant’anni di
Il documentario realizzato da Ahmad Jalali Farahani nel 2014, proiettato alle ore 18.00 al cinema Boldini, narra la triste storia del giornalismo iraniano nel 2009. We Are Journalists. Noi siamo giornalisti iraniani. Noi lottiamo ogni giorno, e ogni giorno soffriamo. Noi abbiamo criticato il governo di Ahmadinejad, un governo che vietava la libertà di pensiero e di espressione a Teheran e nell’intero paese. Un paese che non ci riconosce più