SalTo EXTRA 2020
Negli ultimi mesi tutto è cambiato, ed è cambiato così velocemente che non abbiamo avuto il tempo di dirgli “addio”. E così, c’era una volta il Salone Internazionale del Libro, affollato, rumoroso, emozionante. La frenesia che spesso odiavamo viene raccontata con un po’ di melanconia dalle generazioni di bloggers che l’hanno conosciuta. Il video finale del SalToEXTRA di quest’anno non è fatto delle solite “papere” dei bookbloggers, ma viene dal
“Vorrei, vorrei, stare insieme a te, così, per sempre” cantava qualche anno fa la band di 50 special, i Lunapop. Unita a un po’di tipica melodia italica, questa canzone oggi suona ancora più malinconica e amara. Da un giorno all’altro la vita è cambiata radicalmente e sono tante le cose che vorremmo di nuovo: abitudini, attimi, oggetti, persone, emozioni ritenute una volta scontate, ora riscoperte essenziali. Solo una settimana
Nell’ultima serata dell’edizione del Salone Extra è intervenuto Fabrizio Gifuni, brillante attore e regista teatrale italiano. «Il gioco è la più seria delle attività umane» queste sono le parole con cui Gifuni ci spiega l’importanza del teatro, in particolare quello occidentale, nato ad Atene nell’antica Grecia, per poter affrontare le sfide estreme del nostro tempo. Gifuni rivela di essere stato colpito da due racconti: Edipo re di Sofocle e la narrazione dell’incontro tra Solone
Il Salone ti dà tanto e ti chiede tanto. Quando ti trovi sul fatidico treno, direzione Torino, sai semplicemente che dovrai assistere agli eventi del Salone del Libro e scrivere articoli per il Bookblog. È solo quando ti svegli il giorno successivo che realizzi che è tutto vero, che sei in una nuova città e che quella che ti attende è in tutto e per tutto un’avventura. La prima sfida
“Lo spazio si pensa, i luoghi si abitano. Lo spazio si attraversa, nei luoghi si sosta. Lo spazio è l’astratto, il luogo il concreto. Tuttavia, il luogo non è solo uno spazio determinato, particolare, definito da coordinate precise. Il luogo è qualcosa che ha a che fare con la memoria, con le emozioni e con il desiderio. Come la città calviniana di Ersilia, i luoghi sono una trama intessuta di
Alessandro Baricco, notissimo intellettuale torinese, scrittore, saggista e fondatore della Scuola Holden di Torino, è stato ospite nell’ultima giornata del Salone Extra 2020. Il periodo di emergenza globale che stiamo affrontando viene definito da Baricco un “momento di prudenza, ma anche di audacia”. L’audacia di cui parla non è soltanto un sinonimo di coraggio, inteso come capacità di affrontare il nemico senza paura, ma assume il significato di “brillantezza intellettuale e genialità”. In
Massimo Giannini, scrittore e conduttore televisivo, è da poche settimane direttore del quotidiano La Stampa . Nell’intervista condotta da Nicola Lagioia, Giannini riflette sull’uguaglianza e sui problemi sul piano sociale ai tempi del Covid-19. Questo virus è diventato il “pettine della storia”, che porta alla luce tutti i nodi e le difficoltà della nostra politica e della nostra economia: c’è troppa burocrazia nel sistema italiano e la politica non è
“Abbiamo costruito città invivibili”. SalTo EXTRA è agli sgoccioli, e inizia così l’ultimo intervento del gran finale del Salone, con Roberto Saviano che ci offre una serie di spunti di riflessione sulla nostra società. Lo scrittore italiano al momento si trova a New York, e domanda in modo provocatorio a Nicola Lagioia, che lo presenta, cosa sia sparito per primo dalla Grande Mela a causa dell’emergenza da Coronavirus. La risposta
L’attrice italiana Jasmine Trinca, nata a Roma nel 1981, inizia a soli 19 anni la sua carriera cinematografica. Conosciuta per La fuga degli innocenti, Romanzo Criminale e The Gun Man, nel 2018 ha partecipato anche alla realizzazione del film biografico sul caso dell’omicidio di Stefano Cucchi, interpretando la sorella Ilaria. Nella sua carriera ha vinto 2 David di Donatello per migliore attrice protagonista, 4 Nastri d’argento, 2 Globi d’oro e
«I bambini non sono degli adulti in miniatura. Sono gli adulti ad essere dei bambini un po’ cresciuti ma spesso non lo sanno». Questo è il senso della performance Il Piccolo Principe di Saint-Exupéry interpretato da Arturo Brachetti, che si è svestito dai panni di trasformista per diventare poetico illustratore attraverso la sabbia. La storia narra di un piccolo principe, che abita in un universo lontano e sconosciuto, nell’asteroide B612, molto piccolo e