Vita Nova

Parole d’ordine: sogni e solidarietà

Il periodo di crisi sanitaria ha colpito due categorie: anziani e giovani. Questo binomio è stato trattato da Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna dall’Arena del Sole della propria città, durante la domenica pomeriggio del Salone del libro “Vita Nova”. La pandemia ha portato alla luce la necessità di un nuovo patto intergenerazionale, la necessità di interpretare le esigenze e le inquietudini di due mondi, spesso in conflitto, quello dei giovani

La necessità di una nuova alleanza

«Se gli anziani sognano, i giovani sogneranno, se sanno fare propri i sogni dei giovani, ecco che non c’è il conflitto», così afferma il cardinale di Bologna Matteo Zuppi nel suo intervento sul binomio anziani e giovani al tempo della pandemia, tenuto questo pomeriggio al Teatro Arena del Sole di Bologna. L’obiettivo da raggiungere è quello di ricreare un’alleanza tra due generazioni: quella degli anziani, segnati dalla fragilità della malattia,

Mai perdere l’allegria

In onore del centenario della nascita di Gianni Rodari, il Salone del Libro di Torino ha organizzato una lezione per trattare il binomio fantastico che lega il poeta alla sua città natale, Omegna.    Ma come nasce questo legame indivisibile? “Da ogni punto della parola Omegna partono, per me, fili che si allungano in ogni direzione”.  Sono queste le parole che Rodari utilizza per spiegare il rapporto con la sua

Genio e sregolatezza

“Bene e male sono contrapposti, ma inseparabili e convivono nello stesso individuo, né il male né il bene assoluto esistono, ma possono prevalere”.  Questo è il tema trattato da Vittorio Sgarbi nella lectio di sabato 5 dicembre per il Salone del Libro “Vita Nova”. Con questa frase, egli ragiona sul significato di concetti antitetici come bene e male esprimendo la sua personale opinione sulla condotta di Diego Armando Maradona e

Un viaggio tra memoria ed oblio: alla scoperta della propria identità

“La condizione naturale dell’uomo è l’oblio. E’ più naturale e semplice dimenticare che ricordare” . Perché allora la memoria è indispensabile? Questo spiega Mario Calabresi, ospite al Teatro Elfo di Milano in occasione del Salone del libro di Torino. Durante l’incontro incentrato sulla dicotomia memoria-oblio, il giornalista e scrittore evidenzia infatti come veniamo mossi da entrambe le sollecitazioni, da una parte una voglia di cambiamento, dall’altra lo sforzo di ricordare,

Liberi di essere liberi da

Che relazione c’è tra libertà e responsabilità, quale tra le due si impone sull’altra? Di questo parla Donatella Di Cesare, filosofa e scrittrice, dal teatro Argentina di Roma.  In questo momento di crisi sanitaria, che ha portato a una reclusione forzata, ci si è resi conto di quanto siano importanti la libertà del singolo, in quanto individuo, e la sua responsabilità come cittadino nei confronti della comunità. Collegandosi alla situazione

Calabresi, l’olandese della memoria

L’atto di ricordare, non lasciar andare i propri ricordi, è un atto faticoso, innaturale, ma anche necessario. Questa resilienza è paragonabile agli olandesi, che con costanza e dedizione strappano via dal mare una zolla alla volta, in un atto che è certamente contro natura, ma permette loro la sopravvivenza.  Ricordare è doloroso, ma anche indispensabile, poiché l’unico modo per poter immaginare il futuro è conoscere il passato. E se c’è

Dentro e fuori Saverio Costanzo

Nell’intervento del 5 dicembre, Saverio Costanzo, premio David Donatello e Nastro D’argento, viene intervistato da Giordano Meacci, scrittore con cui ha collaborato per la sceneggiatura del film Non Essere Cattivo. Il regista italiano, attraverso la sua esperienza personale e cinematografica, riflette sul legame tra interno ed esterno: nel corso dell’intervento dimostra come il binomio, apparentemente antitetico, soprattutto nell’arte del cinema formi un legame indispensabile per veicolare il messaggio artistico. Costanzo

L’arte di non trovare una risposta

«Cos’è che rende malvagio Jago? Si chiede certa gente. Io non me lo chiedo mai». Citando l’incipit di Prendila così, scritto dall’americana Joan Didion, Claudia Durastanti pone immediatamente il pubblico davanti a quel dilemma che la protagonista non si pone. Non guardare al male è in questo caso una scelta ponderata, che deriva da un’accurata riflessione sull’interiorità del personaggio o una decisione presa di petto, che sorvola qualsiasi definizione del

Una vita che gira

Saverio Costanzo è regista di film come Private, con cui vinse il David di Donatello nel 2005, La solitudine dei numeri primi e Hungry Hearts, nonché della celebre serie televisiva L’amica geniale. Introdotto da Piera Detassis e Giordano Meacci affronta il binomio interno-esterno dal Teatro Argentina di Roma. Durante il suo intervento spiega, con continui rimandi alla sua esperienza personale, il linguaggio cinematografico focalizzandosi sui concetti di  interno ed esterno. Grazie ai suoi studi di sociologia e