Salone del Libro 2013
Si signori, siamo quasi in chiusura. La moquette della redazione mostra qualche segno di usura, il tavolo di Paolo, uno dei nostri tutor, si è ormai riempito di scritte e messaggi, le pareti di fogli di giornale, e i bambini nell’Arena qua di fianco ci stanno sfondando i timpani, un fracasso tremendo che le nostre orecchie ormai esauste di voci, persone e letture non riescono più a sopportare. Facendo un
Un libro che diventa teatro. Un libro che sale sul palco e spopola. “Teresa la ladra” di Dacia Maraini viene messo in scena da Mariangela D’abbraccio nell’omonimo spettacolo teatrale. La scrittrice racconta di Teresa, che non è solo un personaggio ma una donna esistita e che l’ha colpita subito. Ne parla con un affetto e un trasporto insolito per un’autrice nei confronti del suo personaggio: lei definisce il loro incontro
Giacomo Poretti, componente del famoso trio Aldo, Giovanni e Giacomo, ha presentato nell’ultima giornata del salone del libro la sua autobiografia. A intervistarlo è stato Mario Calabresi, direttore de La Stampa e accompagnatore fedele delle sue presentazioni. Nell’opera il comico non descrive solo le avventure vissute con Aldo e Giovanni, ma parla anche della sua infanzia, della sua adolescenza, di come è nato a Villa Cortese, dell’incontro con i due
Alla Conferenza stampa finale erano presenti tutte le punte di diamante della nostra regione e non solo: Piero Fassino, sindaco di Torino, Rolando Picchioni, presidente della fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, Ernesto Ferrero, direttore editoriale del Salone del Libro, Antonio Saitta, presidente della Provincia di Torino, Guerriero, ambasciatore direttore degli affari culturali del Ministero degli esteri del Cile, Michele Coppola, assessore alla cultura del Piemonte, Mario
Carmine Abate, con la passione per l’ insegnamento fin da quando era ragazzo, dopo aver raggiunto il suo obbiettivo di insegnante diventa scrittore per descriverci la sua calabria. Quest’ anno si presenta al Salone del libro con due romanzi: ” Le stagioni di Hora” e ” La collina del vento”. Abate ci racconta un Sud inedito dove c’è il male, ma anche il bene, una Calabria che parte e una
Michelangelo Pistoletto e Alain Elkan presentano il libro ”La voce di Pistoletto”, raccontando la storia della sua vita e se stesso nei suoi dipinti. Il titolo, scelto da Elkan, è originale perchè chiunque si interessi a Torino e alla sua arte deve conoscere la voce di Pistoletto, artista noto in questa città come nel mondo. Pistoletto ha riscosso grande successo in America dove, anni fa, gli avevano proposto un’occupazione stabile;
“Esploratori Italiani“ il nuovo libro di Silvino Gonzato narra le storie di sei esploratori di fine ‘800 che sono state raccontate in modo inedito. Quella che forse ha appassionato di più lo scrittore è quella di Giovanni Miani, detto “Leone Bianco”, che, dopo aver sperperato tutto il suo patrimonio, decise di trovare il riscatto morale tanto agognato, nella scoperta della foce del Nilo. Sono storie mai raccontate prima, molto probabilmente
Quando personaggi come Gustavo Zagrebelsky, Gianrico Carofiglio, Andrea Bobbio e Luigi Bonanate si incontrano in una sala per parlare del filosofo, politologo e storico Norberto Bobbio, si assiste alla creazione di un’aura mistica come se il personaggio in questione fosse tra i presenti. Norberto Bobbio non è stato solamente un grande intellettuale del ‘900 italiano ma anche padre e professore universitario. È proprio nel momento di maggiore riflessione personale, che
Sarebbe interessante trovare analogie e differenze nei libri di Jérome Ferrari e Paolo Giordano, vincitore del Premio Strega 2008, non solo perché, durante il dialogo tenutosi giovedì 16 maggio, si è colta una certa affinità tra l’autore francese e italiano, ma soprattutto per la capacità di entrambi di raccontare l’esistenza umana sottolineandone gli aspetti più comuni ma psicologicamente più terribili e divoranti. Il sermone sulla caduta di Roma ha permesso
Oggi si è tenuto al Salone del libro la presentazione della nuova opera teatrale di Marcus Ivaskevicius ”Madagascar”. La vocazione teatrale dell’autore nasce in modo casuale quando un giorno, passeggiando per le vie delle sua città, nota l’insegna di un’opera teatrale il cui attore aveva il suo stesso nome. Il linguaggio dell’opera è letterario, antico e non moderno, suscita così il panico del cast teatrale e del regista Rimes Tuminas.