“Il 26 e 27 Marzo tutti i ragazzi del Ferrante hanno avuto il piacere di incontrare Giovanni Dozzini, l’autore del libro ” ci scrive la professoressa Anna Maria De Sanctis nel mandarci i commenti dei ragazzi dell’Istituto penale per minorenni Ferrante Aporti che hanno adottato lo scrittore. E noi volentieri li pubblichiamo.

Inizialmente eravamo molto scettici dato che nessuno di noi conosceva questo scrittore e i suoi libri.

Quando ci fu proposto questo incontro pensavamo che fosse uno dei soliti incontri noiosi , della serie “ adulto che fa la morale ai giovani”.

Partendo da questo presupposto ci siamo presentati già un po’ rassegnati e invece ci siamo dovuti ricredere perché lo scrittore si è subito mostrato genuino e spontaneo a differenza di altre persone che avevamo avuto già modo di conoscere e che sembravano robot programmati per dire determinate cose.

Fin dall’inizio si è confrontato con noi su diverse tematiche: cittadinanza, politica, difficoltà di avere i documenti, sport, istruzione….. sembrava proprio che di tutto si parlasse meno che di libri, sembrava una chiacchierata tra amici al bar.

Quando Giovanni ha iniziato a raccontare le storie ha suscitato grande interesse in noi perchè ha una bella dialettica e sa esporre i contenuti con parole semplici e comprensibili quasi a tutti. Forse perché ha una mentalità aperta, è vicino alle idee dei giovani, è lui stesso giovane…. Sta di fatto che, dopo questa esperienza, lui non sarà l’unico a portarsi per sempre qualcosa dentro, sarà così anche per tutti noi.

Sicuramente ci rimarrà l’immagine non del solito scrittore noioso e monotono ma di un autore vivace e allegro, tutto da scoprire.

Ci auguriamo di avergli lasciato tante note positive che potrà utilizzare nei suoi prossimi romanzi.

Quando abbiamo incontrato Giovanni  non avevamo ancora letto  il suo libro ma ieri ci è stato consegnato e lo leggeremo in fretta, sicuri che saà interessante e profondo come il suo autore.

Attendiamo con ansia il prossimo incontro.

Aymen e Mahmood

 

Caro Giovanni,

mi è piaciuto molto l’incontro con te perché hai parlato dei nostri brutti viaggi. Io sono egiziano e per arrivare in Italia, dopo dieci giorni di viaggio sui sassi dal mio paese ad Alessandria d’Egitto, sono rimasto quindici giorni in mare e ho avuto tanta paura.

Non conosco ancora bene l’italiano e non ho capito tutto di quello che è stato detto durante l’incontro ma quello che ho capito mi è piaciuto molto. Innanzitutto mi è piaciuto il tuo modo di parlare a noi e come parli di te.

La storia che hai scritto penso sia molto interessante perché parla di quattro ragazzi come noi. Oggi abbiamo iniziato a leggerlo.

Grazie per essere venuto. Ti aspettiamo.

Kalil

Ciao caro Giovanni Dozzini,

mi ha fatto piacere che sei venuto a incontrarci e a raccontarci il tuo libro. Questa settimana lo leggo. Le tue parole mi sono piaciute molto e le ho capite.

Ci vediamo giovedì

Francesco

L’incontro con lo scrittore non mi è piaciuto perché io ho un’altra storia, mi ha dato fastidio ascoltare tante parole e vedere tutti contenti.

Ho diciotto anni, sono in Italia da tre e qui non ho vissuto niente di bello.

Sono arrivato con tante speranze, soprattutto quella di trovare un lavoro e poter mandare soldi ai miei genitori.

Anch’io non ero un ragazzo di strada ma lo sono diventato qui.

Poi il carcere. Sono sempre arrabbiato e, quando vado a dormire, penso sempre che da ragazzino sognavo tante cose ma non ho mai pensato che un giorno avrei rubato o spacciato. Quando pensavo all’Italia pensavo a una vita bella e a un lavoro pulito.

Durante l’incontro sono stato male perché ogni parola mi riportava alla mia storia.

Io ringrazio tanto Giovanni per essere venuto da noi, leggerò con i miei compagni il suo libro e al prossimo incontro ci sarò.

Acharaf

Buongiorno signor Giovanni,

la ringrazio per aver scritto una lettera che parla di noi. Mi ha fatto piacere conoscerla, è stato un bell’incontro. Abbiamo parlato di cose interessanti e ti ho anche raccontato la storia del nome di mio figlio Oliver. Sei stato molto simpatico e gentile con me e ora sto leggendo il tuo libro. Non l’ho ancora.

La prossima settimana ci vediamo e parliamo del tuo libro che comunque mi sembra bellissimo.

Maurizio

 

Caro Giovanni,

che sei arrivato da Perugia solo per incontrarci e hai dedicato quel tempo non tanto a raccontarci il tuo libro ma a farci riflettere sul nostro futuro, ti ringrazio a nome mio e di tutti gli altri ragazzi.

Tu ci hai portato la storia di quattro ragazzi africani, ci hai parlato delle loro culture, dei loro pensieri e a me ha fatto molto piacere perché anch’io appartengo all’Africa, sono un ragazzo marocchino, nato in Italia.

Al momento sono qua, dentro quattro mura, penso sempre alla libertà. Qui dentro ho conosciuto tanti ragazzi con  storie tutte diverse.

Caro Giovanni hai tutto il mio rispetto perché un ragazzo come te, giovane, con tutta la vita davanti ha dedicato tempo e fatica a noi.

Non so giudicare, non conosco la tua storia ma posso dire che  ti abbiamo sentito come uno di noi.

Ossama

Leggi anche l’articolo di Giovanni Dozzini che racconta i primi due incontri con i ragazzi