Il salone Off 365 presenta Che bello essere noi di Lella Costa
Gli editor le avevano proposto di scrivere un libro che parlasse di donne in maniera autentica. A convincerla è stato il loro asso nella manica: il titolo. Che bello essere noi.
“Che bello essere noi” edito dalla Piemme è il libro più recente della scrittrice-attrice Lella Costa. Ci racconta della bellezza di essere donna e di tutte quelle esperienze che vivendole dentro diamo per scontate, di quel “noi” che esiste e deve continuare ad esistere.
Durante gli incontri di preparazione all’incontro, nei quali siamo stati seguiti sia dal Salone del libro sia dalla scuola Holden, abbiamo affrontato i temi del libro. Siamo riusciti a creare discussioni che ci hanno permesso di trattare e approfondire argomenti come la prostituzione, l’amicizia al femminile, la parità di sesso teorica e reale e le varie tappe del femminismo; ma più discutevamo più sorgevano domande e per nostra fortuna il giorno 24 febbraio alla Fabbrica delle E la classe 4N dell’istituto Santorre di Santarosa ha avuto il piacere di intervistarla.
Era la nostra prima volta e la sala davanti a noi era così piena di gente che qualche ragazzo si è dovuto sedere a terra. La cosiddetta “ansia da prestazione” iniziava a farsi sentire eppure la voglia di farcela era davvero tanta. C’era chi provava a leggere la domanda, chi chiedeva gli ultimi suggerimenti e chi scherzava per alleggerire la tensione che si percepiva nell’aria.
Puntuale, accolta da un caloroso applauso, Lella Costa ha fatto il suo ingresso e dopo una breve presentazione si è dato il via alle nostre numerosissime domande.
Per iniziare le abbiamo chiesto a quale ondata di femminismo si sentisse più vicina e lei con un sorriso ci ha risposto “Ragazzi mi mettete in difficoltà non sapevo che esistessero diverse fasi del femminismo”, ma immediatamente si è ripresa e ha iniziato a raccontarci di quanto si sia divertita in quegli anni. Si capisce chiaramente che considera questo movimento socio-culturale una delle più belle esperienze della sua vita.
È interessante, invece, quello che pensa della chirurgia estetica. Lei, infatti, non la condanna ma reputa triste stimare così poco la bellezza che ognuno di noi possiede. Il nostro corpo merita rispetto in quanto cosa rara e preziosa. E anche se invecchiare fa schifo, è una fase della vita e ci ricorda che questa si sta allungando.
Il pubblico, ormai, si fa trascinare dall’ironia affilata di Lella Costa e spesso scappa anche una risata. Quando poi si apre il discorso differenze tra giocattoli maschili e femminili in sala scende un velo di serietà. Forse non ce ne rendiamo nemmeno conto, ma l’idea che i bambini debbano giocare con le macchinine e le bambine con le bambole è talmente radicata nella società che quando vediamo un bimbo giocare con le barbie (e non per distruggerle) immediatamente in noi scatta un campanello di allarme.
Dopo quasi un’ora e mezza si arriva alla domanda finale e anche un po’ provocatoria: “ Se fosse nata uomo, che uomo sarebbe stato?”
Fin da subito dice che non lo può sapere e non se lo è neanche mai chiesta. Invece le è capitato di dover rispondere alla domanda “Se potessi rinascere, rinasceresti uomo o donna?” E lei ha sempre risposto donna, ma perché non sa immaginare come sarebbe essere uomo. Le piace l’ironia, la bellezza, l’ascolto, la tolleranza estrema nel non giudicare, essere amici del dubbio e non delle frasi definitive.
Delle tante frasi che ha collezionato nella sua vita, ha voluto citare a questo proposito quella di Edoardo Galeano “ Quando finalmente abbiamo imparato tutte le risposte, ci hanno cambiato le domande.” Ecco a lei piace pensare che anche da uomo si sarebbe concentrata sulle domande e non sulle risposte.
Con questa sua ultima risposta l’incontro si è concluso e Lella Costa gentilissima e sempre sorridente si è fermata a fare il firma copie.
Roberta Moscuzza e Marzia Clemente, Istituto di Istruzione Santorre di Santarosa, Torino
Foto di Gaia Valetto, Istituto di Istruzione Santorre di Santarosa, Torino
Gaurda anche la gallery fotografica realizzata da Gaia Valetto
Leggi anche l’articolo sull’incontro di Lella Costa con i gruppi di lettura della Biblioteca Archimede di Settimo Torinese. Gli articoli del Salone Off365 in Biblioteca sono seguiti per noi dagli studenti del Liceo Cavour di Torino
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