Sabato 20 maggio, nella Sala Blu del Salone del Libro, si è svolto il dialogo tra lo psicoanalista Antonino Ferro e la giornalista Annalena Benini. Tema portante dell’incontro i compiti dello psicoanalista, le difficoltà che possono intercorrere durante la carriera e il modo in cui chi svolge questa professione affronti poi i problemi della vita. La giornalista, quasi fosse un interrogatorio, ha spiegato a Ferro il suo pensiero: gli psicoanalisti conoscendo a fondo la psiche umana, dovrebbero poter condurre una vita perfetta sapendo sempre come comportarsi, come reagire a determinate situazioni ed autocontrollarsi. Così ribatte: “Nella vita reale sono uno sfigato come tutti gli altri normali con mille problemi irrisolvibili”. Alla base di tutto il dibattito stava il libro recentemente scritto dall’autore “Pensieri di uno psicoanalista irriverente. Guida per analisti e pazienti curiosi” del quale sono stati approfonditi alcuni aspetti. Numerose sono state le citazioni di importanti figure come Freud, Jung e Jean Michel Chinodo alle quali Ferro si affida quotidianamente per il bene dei suoi pazienti. Per rendere più concreto il suo discorso ha fatto numerosi riferimenti ad aneddoti da lui vissuti con i pazienti, facendoci osservare la situazione sia dal punto di vista del paziente, sia facendoci entrare proprio nella mente di chi lo segue. Si è soffermato per dare un consiglio ai colleghi presenti: spesso il paziente può essere aggressivo anche con il medico ma l’importante è mantenere autocontrollo perchè, per il motivo spiegato prima, soltanto in sala durante il momento dell’analisi questo ha gli strumenti per saper reagire. Per lui inoltre è utile approfondire altri ambiti e viaggiare per aprire i propri orizzonti conoscendo nuove culture di modo che sia più semplice comprendere chi ha bisogno del suo aiuto. Quasi al termine del tempo a sua disposizione, ha poi dedicato qualche minuto alle domande dei presenti cercando di soddisfare appieno tutte le loro curiosità. Spesso è stato in grado, con il suo apprezzato senso dell’umorismo, di alleggerire e sdrammatizzare argomenti non così semplici.
Cristina Marostica e Caterina Mazza
Liceo classico Vittorio Alfieri
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