Il digitale è davvero una strada obbligatoria per gli editori? La trasformazione del mondo è costante, tuttavia le case editrici possono decidere se sfruttare la “multicanalità” a proprio vantaggio o mantenere le solite forme di vendita. Così Marco Ferrario e Josè Manuel Anta, durante l’evento “L’editoria in continua mutazione” in Sala Professionali, hanno risposto alla domanda di Andrea Papini. La natura del prodotto tecnologico richiede professionalità, opportunità e competenze diverse, che alimentano nuove realtà sul mercato. Una delle più diffuse è sicuramente il Self-Publishing, una modalità di auto-pubblicazione che rende ognuno editore di se stesso. Garantito da alcune ditte in contatto con la distribuzione tradizionale, incrementa la concorrenza editoriale dando maggiori possibilità agli aspiranti scrittori, malgrado non appaia nelle statistiche ufficiali. Un altro vantaggio di Internet è la presenza di piattaforme libere (prima fra tutte Wattpad, di origini canadesi) che permettono la creazione su smartphone di fan-fiction. Questi social media arrivano a contare 80 milioni di seguaci, intrecciando la cultura digitale a quella letteraria di contenuto. Ma non solo. Se la nascita degli e-book readers, semplici trasposizioni del cartaceo, ha sconvolto i processi editoriali, negli ultimi anni sta addirittura sorgendo un’esperienza di lettura totalmente innovativa: gli audio-libri, che ripropongono un ritorno all’oralità.
Francesca Bandiera e Irene Bombonato
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