La classe IVA AFM incontra  Michela Murgia per il progetto  “ADOTTA UNO SCRITTORE”.  Terzo e ultimo incontro prima dell’evento finale al Salone del Libro, all’Istitutto Superitore Nicola Pellati di Nizza Monferrato. Il resoconto della Professore Emilia Aceto

Ultimo incontro con Michela Murgia: come nasce una narrazione? Il topos classico è quello dei due amanti che non possono vivere il loro amore a causa di un ostacolo che è il motore della vicenda. In genere “Lei “ è amabile, generosa, dolce in attesa di lui; “Lui”  è tenebroso, bello, inaffidabile, pronto a prendersi a buon diritto l’amore della donna, anche a costo di portarla verso strade pericolose; è il tipico maschio alfa, che “agisce” laddove lei subisce la sua potente e prepotente mascolinità.

E se i ruoli fossero invertiti? Difficile uscire dallo stereotipo: una buona parte di pubblico quello  vuole!  Ma così la storia non decolla. Difficile quindi scrivere  qualcosa di nuovo senza percorrere strade mille volte già percorse. Difficile il mestiere dello scrittore, se vuole dare un contributo originale alla narrativa contemporanea. Difficile, in ultima analisi, saper fare distinzioni in merito tra i vari autori anche da parte del lettore. Che deve essere “navigato”, deve lasciar decantare ciò che ha letto per poi  farsi domande e riconoscere quanto c’è di se stesso e della realtà che lo circonda in quella storia.

Osservazioni giuste che hanno accompagnato in modo amichevole la lettura del suo romanzo che, proprio per il fatto di muoversi tra diverse strade possibili, chiede di confrontarsi con la complessità delle interazioni psicologiche. Si deve dunque riconoscere alla Murgia la capacità “socratica” di entrare nel mondo giovanile senza indulgere nelle sdolcinature che ammaliano e
irretiscono. Il suo modo è stato invece capace di produrre entusiasmo nell’ascolto, ma anche consapevole riflessione.

Emilia Aceto