Oggi in via Berthollet, all’interno del ristorante Si Vu Plè si è tenuto un incontro con Erik Sogno e Michele Liuzzi, creatori del graphic novel “Come se non ci fosse un domani”.
Il percorso della storia è diviso in vari capitoli che propongono alcuni personaggi.
Una breve introduzione trasporta il lettore all’interno di una società nettamente divisa in due entità: una governata da Mister P, personaggio egoista e bipolare che crea una “città sintetica” di cui è il centro; l’altra, la Town Ship , una piccola città che si basa sul concetto di autarchia, dove Mister P colloca tutti i soggetti che egli definisce “creativi” e “criminali”, che potrebbero rovinare la sua idea di mondo perfetto ostacolando la sua parte di protagonista assoluto. Con l’inizio della parte grafica si inserisce Lazaro, il vero protagonista della storia, un marinaio che dopo aver vissuto all’interno della società governata da Mister P (che sembra possedere tutto quel che un uomo voglia pur senza l’esistenza dell’ individualità) viene trasferito nella Town Ship (che appare come un ambiente privo di ogni cosa dove sono il caos e la malvagità a regnare e dove le personalità che si confrontano tra di loro sono moltissime). Avendo vissuto in entrambi questi due mondi opposti, presentati come il bene (la città di Mister P) e il male (la Town Ship), Lazaro si rende conto che non può esistere un mondo perfetto se privo di arte, emozioni, cultura e diversità, perché il bene e il male devono convivere, relazionandosi fra loro.
Infatti questo è quello che i due artisti, creatori di “Come se non ci fosse un domani” vogliono comunicarci: l’arte è il cibo dell’anima e neanche un personaggio potente come Mister P può privare gli altri di un simile tesoro.
Con la monotonia il domani non esisterebbe e il mondo sarebbe vuoto.
Ulloa Alessia, Alessandro Gallo; Liceo Copernico
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