Davvero a sedici anni si può cambiare il mondo, davvero con i sacrifici si possono varcare traguardi inaspettatamente raggiungibili.

Jack Andraka, sedicenne statunitense di origini polacche, ha scelto di farlo inseguendo la passione che l’ha rapito fin da bambino: la scienza, quel misterioso mondo in cui ognuno di noi cerca le risposte a moltissimi dubbi, quello stesso mondo che Jack ha identificato come il proprio habitat fin da subito. Tutto ha inizio all’età di tre anni, quando Jack, insieme a suo fratello, trascorre le ore a tentare esperimenti scientifici di ogni sorta, arrivando, nove anni dopo, a bruciare addirittura tutti gli alberi del cortile di casa usando un litro di nitroglicerina. Ma dietro alla geniale follia di questo bambino, divenuto poi adolescente, si cela un’indole fragile e vulnerabile, al punto da tentare quasi il suicidio, a causa di atti di bullismo subiti da parte di compagni di scuola.

A quindici anni Jack ha le idee ben chiare su che cosa vuole diventare. La svolta si ha con la dolorosa morte dello zio, a causa di un cancro al pancreas. É così che Jack si inoltra nel mondo della ricerca scientifica, con la convinzione di poter trovare un modo economico e alla portata di tutti per diagnosticare preventivamente malattie letali come i tumori.

Inizialmente, senza alcuna nozione in merito alla medicina (addirittura, al tempo, non aveva idea di dove si trovasse il pancreas), comincia a raccogliere le informazioni più disparate su internet. Questo lo porterà di fronte ad un ostacolo non indifferente, quello di dover pagare per poter  accedere a molti dei siti scientifici più attendibili. Tuttavia Jack non si arrende, si iscrive ad un corso intensivo di ricerca, per poi constatare la necessità di lavorare in un laboratorio.

Dopo aver inviato numerose mail agli eminenti ricercatori della Hopkins University, finalmente gli viene offerta l’opportunità di entrare in un istituto di ricerca, che prima di ammetterlo lo sottopone ad un esame con domande specifiche molto complicate. In questo modo ha l’occasione di fare la sua scoperta rivoluzionaria: un marker tumorale che permette di scovare il cancro al pancreas in maniera precoce ed è anche coinvolto in molte malattie cardiache, nel tumore ai pomoni e nell’AIDS. Jack ha ottenuto il brevetto internazionale per questo test diagnostico, che verrà probabilmente immesso sul mercato.

E per il futuro? Ha già in mente la progettazione di nano-robot in grado di entrare nel flusso ematico e biosensori per poter identificare in maniera precisa la localizzazione di un tumore.Siamo di fronte ad un ragazzo che ha scelto di dare il proprio contributo per cambiare il mondo, senza la pretesa di ottenere fama o successo ma con la profonda volontà di salvare vite umane.

Beatrice Sani