Alessandro Baricco, notissimo intellettuale torinese, scrittore, saggista e fondatore della Scuola Holden di Torino, è stato ospite nell’ultima giornata del Salone Extra 2020.

Il periodo di emergenza globale che stiamo affrontando viene definito da Baricco un “momento di prudenza, ma anche di audacia”. L’audacia di cui parla non è soltanto un sinonimo di coraggio, inteso come capacità di affrontare il nemico senza paura, ma assume il significato  di “brillantezza intellettuale e genialità”.

In questa situazione quasi tutte le democrazie occidentali hanno adottato la stessa tecnica di risposta alla pandemia, mancando proprio di audacia: si nota una grande prudenza, ma poca disponibilità al rischio.  Di fronte ad un problema simile Baricco ritiene essere fondamentali “la visionarietà, l’immaginazione e la flessibilità” e con una metafora spiega il modo in cui è stata affrontata l’emergenza sanitaria: “è come se ci avessero sfidato ad un videogioco e noi avessimo mandato degli scacchisti”. Si sono mossi “dei giocatori bravissimi”, che tuttavia si sono dimostrati inadeguati, poiché legati alla “generazione del Novecento”.

Il virus, proprio come all’interno di un videogame, si muove troppo velocemente perché la comunità scientifica riesca a contrastarlo. E’ necessario allora coordinare vari saperi di differenti discipline, e non solo la medicina, per poter vincere questa difficile partita.

Dal suo intervento è emersa la profonda fiducia e speranza che Baricco ripone nei giovani: al contrario degli adulti, che vedono i problemi in modo negativo, le nuove generazione affrontano infatti le situazioni unendosi insieme quasi come in una festa, con creatività, immaginazione, spirito di squadra… quello che serve per vincere The Game.

Giulia Landolina, Liceo “Vittorio Alfieri”, Torino.