Possiamo definire una lingua in due diverse maniere: come luogo nel quale si radica quel sentimento di appartenenza a quella parte di anima che chiamiamo Patria o come frontiera da attraversare. Nel primo caso, la lingua diventa dimora e spazio, contrassegno di un’identità individuale ed espressione di una collettività che a volte rischia di diventare stagnazione, replica di se stessa fino a confinarsi in un ghetto che ne segna la
Medici Senza Frontiere, abbreviato in MSF, come è noto è un’organizzazione non- governativa che si occupa di portare un aiuto pratico nelle zone del mondo più bisognose, che talvolta mancano di tutto. Per raccogliere fondi, in accordo con la casa editrice Feltrinelli, MSF ha pensato di coinvolgere scrittori e giornalisti, proponendogli di visitare una destinazione, a loro, quasi del tutto ignota. Una scelta coraggiosa indubbiamente e che ci raccontano Paolo
In una sala gialla gremita di persone, Vittorio Sgarbi, critico e storico dell’arte arriva per presentare il suo nuovo libro: “L’ombra del divino nell’arte contemporanea”. Questo libro cerca di rispondere alla domanda riguardo al modo in cui gli artisti contemporanei percepiscono il rapporto con il Divino. Oggi infatti si ha molta più difficoltà nell’affrontare i temi della Cristianità, rispetto ai tempi di Raffaello o il Beato Angelico. La decorazione per
Ore: 20.13. Sfondo: giallo canarino. Annotazioni: poltrone che sembrano gridare “chiudi gli occhietti e prova a scoprire di che colore è l’interno delle tue palpebre”. Insomma, credo siate riusciti a capire in che situazione ci trovavamo; sole, poggiate su queste sedioline rivestite di velluto, con i morsi della fame che ci impedivano di prestare attenzione a qualsiasi cosa. Eravamo ormai rassegnate all’idea di passare un’ora in una sala dal colore
Una polo giallo fluorescente si staglia all’orizzonte di una piccola sala conferenze. Un giovane uomo tarchiato (quello giallo) ed un secondo, più vecchio, ci vogliono parlare di un libro: Caravaggio rubato. Tu vai, ti trovi davanti questo programma di conferenza e subito ti prendi un po’ male aspettando un’apocalisse artistica. Un’ora di parole su opere d’arte mai viste ne sentite; e invece no. Si parte splendidamente: l’autore del libro, Luca
“Il vero viaggio non è vedere posti nuovi ma avere occhi nuovi” – Proust Carofiglio nel corso della presentazione del suo nuovo romanzo, confida agli uditori il fatto di sentirsi a disagio di fronte a determinate situazioni. Disagio dovuto al non sentirsi mai parte e adatto a ruoli che si ritrova a ricoprire. Da questa confessione, nasce lo spunto per la stesura di “Il silenzio dell’onda”. I tre protagonisti non
Una dura lotta oggi qui al Salone del Libro, da un lato, più agguerrita che mai, la realtà degli iperconnessi, rappresentata da Beppe Severgnini, dall’altra quella degli ipoconnessi, capitanata da Francesco Piccolo. Secondo Severgnini la rete internet è come una vena arteriosa che unisce il mondo intero. Gli estremi sono negativi, l’ipoconnesso è emarginato dall’universo sociale, si perde una parte della realtà, l’iperconnesso, invece, viene trascinato in un mondo virtuale,
Due scrittori spagnoli, appassionati di storia, autori di “best seller di qualità”, come li definisce Bruno Arpaia: sono Jorge Molist e Susana Fortes, che hanno presentato i loro romanzi al Salone del libro di Torino. Lei è una scrittrice ad ampio spettro, che si è dedicata a vari generi letterari e che non si ripete mai. Ha parlato di Istantanea di un amore, il suo ultimo romanzo a sfondo storico,
Una parola così complessa, ma allo stesso tempo così comunicativa come Giovendù, necessitava soltanto un esperto politologo e sociologo come Ilvo Diamanti, che rispondendo alle domande dei ragazzi creatori del neologismo, è riuscito a definire in chiave sociale e politica un concetto fondamentale e quotidiano, che ci tocca da molto vicino: la gioventù. Ilvo Diamanti, durante i suoi studi personali e in veste di insegnante all’Università di Urbino e di
“E se la nostra vita non percorresse una sola strada… ma tutte quelle possibili?” è questo l’interrogativo che Leonardo Patrignani lancia con il suo romanzo d’esordio, Multiversum, un libro che ci fa riflettere su quanto della nostra vita sia veramente opera del caso. Alex e Jenny non si sono mai visti, ma comunicano telepaticamente da anni. In una di queste dolorose conversazioni, fatte di svenimenti e attacchi epilettici, la ragazza
Valentina è la protagonista di una serie di libri di Angelo Petrosino. L’autore ha scelto questo nome perché, in una delle classi in cui ha insegnato, su trenta alunni, sei si chiamavano così. L’ispirazione a scrivere Una casa per Karim, il libro che oggi ha presentato al Laboratorio Autori, è nata l’anno scorso, vedendo al telegiornale gli immigrati che sbarcavano in Italia: è rimasto colpito dalla disperazione delle persone e dagli sguardi smarriti
Ecco a voi il nocciolo dell’incontro con Gherardo Colombo, che affronta anche nel suo ultimo libro “Perdono responsabile”. Qual è la conclusione tratta in 33 anni di magistratura penale, tra l’inchiesta Mani Pulite e la convinzione che il carcere fosse un luogo compatibile con la costituzione? Per dare una risposta a questo quesito dobbiamo entrare in una cella che misura meno di 12 metri quadrati nella quale vivere 22 ore