Tradimento o tradizione? Entrambe! La presentazione del libro intitolato ” Il tradimento” di Giulio Giorello inizia con la spiegazione etimologica del titolo : dal verbo latino tradere derivano infatti entrambi i termini. Con una serie di aneddoti storici l’autore ci presenta due tipi di traditori: quelli redenti e quelli di ottima stampa, come Bruto il cesaricida. Aggiunge poi che il tradimento è caratterizzato da una duplice personalità, è quindi paragonabile
Chi dice che le nuove generazioni non hanno cultura sbaglia di grosso… Qui alla redazione del BookBlog sembra che i ragazzi siano degli esperti di letteratura. Tutto è iniziato quando in un momento di pausa mi sono messa a leggere il “Secondo Sesso” di Simone de Beauvoir. Giulia, 15 anni, ha esordito: “Ma come puoi leggere un mattone del genere? Per di più scritto in carattere 12!”. Le ho detto: “Vedrai,
Da più di cinquant’anni Topolino accompagna la nostra infanzia. Ora, grazie alle nuove tecnologie, i giovani potranno riscoprire le avventure del topo più famoso del mondo e dei suoi amici in un modo completamente nuovo: l’iPad. Il tablet targato Apple conquista anche la Disney, che apre una nuova frontiera di lettura decisamente adeguata ai nativi digitali. Il laboratorio che si è svolto oggi alle 15:00 al DigiLab è stato molto
Cecilia Robustelli e Francesca Dragotto riescono a destreggiarsi in un dialogo appassionante sull’uso del genere femminile nella lingua italiana. Per Cecilia il linguaggio è una «scatola di montaggio», quindi non può essere né femminista né maschilista. Siamo noi a costruirlo, dice, e a determinarne le connotazioni, eventualmente sessiste. Per dimostrare questo, porta a esempio alcune pubblicità il cui slogan contiene forti doppi sensi a sfondo sessuale. Con tono tra l’ironico
“I bambini non vogliono il pizzo“, con la spiegazione di questo titolo si apre l’incontro con Anna Sarfatti. La parola pizzo, spiega l’autrice, nasce in Sicilia e veniva utilizzata quando qualcuno metteva il “becco (traduzione letteraria di pizzo) nel piatto degli altri“, cioè quando ci si intromette negli affari altrui facendo il prepotente. Ai giorni d’oggi, pizzo, è un sinonimo di “estorsione”. Un pubblico di quasi soli bambini accompagna l’autrice, che inizia a
Protagoniste dell’incontro di oggi a Piazza di Spagna che verte sull’emancipazione delle donne sono Emma Bonino, vicepresidente del Senato e uno dei maggiori rappresentati del radicalismo liberale; Giovanna Pentenero, consigliera regionale tra le file del Partito Democratico; Jimenez Becerril, europarlamentare del gruppo popolare; Mercedes Cabrera, ministra dell’Educazione, delle Politiche Sociali e dello Sport e deputata della Corte Generale di Madrid. L’emancipazione della donna e i movimenti femministi sono strettamente legati
“Quello che ti rende difficile la vita può rivelarsi quello che ti aiuta”. Questa è una della “perle di saggezza” che ci ha regalato la scrittrice Giusi Quarenghi nell’incontro di questa mattina, in cui ha presentato il libro Niente mi basta, riedizione di Un corpo di donna (1997). Il titolo del suo ultimo romanzo può essere interpretato in due modi: come una sazietà infinita oppure come se il niente bastasse per vivere. Racconta
Il caffè letterario ci ha accolti in un paradiso bianco latte costellato di pubblicità, in un tripudio di persone – una più strana dell’altra, ad essere sincere – a quanto pare molto interessate e visibilmente coinvolte nell’incontro. Poi è arrivato Enrico Brizzi. L’autore e il conduttore Fabio Geda hanno intrattenuto la platea con brani tratti dall’ultima opera di Brizzi, “La legge della giungla”, edito da Laterza, frapposti a momenti di
Ecco un simpatico modo per trasformare una rivista in un oggetto d’arte. Fallo anche tu! Prendi un giornalino ( noi, per esempio, abbiamo preso Topolino), apri la prima pagina e piegala partendo dall’ angolo in alto verso l’ interno seguendo l’ angolazione che più ti piace. Poi piega le pagine successive in senso crescente, ma fa attenzione ad essere molto preciso se vuoi che la tua “scultura-turbina” venga bene. Quando
Su uno sfondo rosso fuoco, Ermanno Cavazzoni parla del (suo?) desiderio di evasione dalla realtà moderna, invasa dalla tecnologia e dominata dalla rete. In un lungo discorso già pubblicato sul Sole 24 ore aveva infatti raccontato la storia di un ipotetico eremita che, nel caso in cui si fosse allontanato dal suo paese e dalla sua famiglia, sarebbe stato sicuramente attaccato dai media e perseguitato dagli “esattori delle bollette”, l’incubo
“Liberi tutti. Lettera ad un ragazzo che non vuole morire di mafia”; questo è il titolo del libro scritto dal procuratore nazionale antimafia, che ancora una volta vuole denunciare la violenza dell’organizzazione e contrastarne la diffusione. Cosa Nostra vuole apparire come “una mamma che cura, protegge e difende i propri figli” mentre la realtà è che uccide, uccide gli uomini come le donne e i bambini; di mafia si può
200 grammi di parole, 100 grammi di verbi, aggiungere un pizzico di aggettivi e cuocere tutto in una buona casa editrice ed ecco il…. no. Non esiste la ricetta per la riuscita letteraria di gran classe. In un mondo in cui a dominare è la fretta, dove il termine domani è troppe volte sinonimo di urgenza, dove il mercato e l’economia del libro usurpano la bellezza dello scrivere, Larsson rinnova