Presso la Sala rossa del salone del libro di Torino, dalle 14.00 del 22 maggio 2017, si è tenuto un dialogo tra Furio Colombo e Ennio Caretto, entrambi giornalisti che hanno vissuto a lungo in America a contatto con alcune delle figure più influenti del diciannovesimo secolo. Colombo è stato corrispondente per La Stampa a New York, mentre Caretto a Washington per Il Corriere della Sera. Il tema del dibattito è stato analizzare le rivoluzioni del passato per contrastare quelle che stiamo vivendo e il rapporto tra l’America di Kennedy e quella di Trump. Chi meglio di loro può spiegarci il periodo americano del ‘900?

Colombo ha raccontato qualche vicenda personale vissuta in America ripercorrendo gli anni da Eisenhower a Obama e analizzando le figure dei diversi presidenti e ha parlato dei meriti per cui il governo di Kennedy è stato molto apprezzato rispetto a quello molto discusso di Trump. Gli sembrava straordinario che durante i mille giorni di Kennedy ci fossero uomini di tale completezza che creavano una corrente di spinta verso l’alto, positiva per il paese. Questa spinta oggi viene meno, e influenza una corrente di negatività che è molto presente soprattutto nei giovani. Kennedy inoltre ha portato avanti il suo progetto senza l’utilizzo delle armi, fatto che non avverrà se non dopo quasi 100 anni con Obama e che è stato molto criticato poiché ritenuto un atto di codardia e debolezza.

Caretto ha poi preso la parola spiegando quali siano stati gli eventi che hanno influenzato maggiormente il governo di Kennedy: la globalizzazione e la caduta dell’Unione Sovietica che ha causato la distruzione di tutti i movimenti socialisti che erano sorti pochi anni prima. Kennedy aveva capito infatti che era necessario un cambiamento sociale e lo aveva attuato. Oggi invece c’è uno scontro continuo tra potere politico e finanziario e le istituzioni non sono in grado di rispondere alle richieste dell’elettorato.

L’incontro è stato avvincente ma non esauriente poiché è iniziato leggermente in ritardo ed è durato solamente un’oretta e per parlare di argomenti politici così complessi sarebbe stato necessario più tempo per spiegare al meglio le proprie tesi. Nonostante questo, i due personaggi sono stati abilissimi a sfruttare il tempo a disposizione e ci hanno offerto due punti di vista molto convincenti.

Nicholas Indemini Tardy; Luca Lanfranco

Liceo classico Vittorio Alfieri