La professoressa Rossella Scotta ci ha mandato lettere, messaggi e poesie che gli studenti del corso carcerario Soleri Bertoni hanno scritto dopo aver appreso della morte di Alessandro Leogrande. Alessandro era stato adottato dalla Casa di reclusione “Rodolfo Morandi” di Saluzzo che lavora insieme agli studenti del Liceo Artistico Soleri Bertoni sempre a Saluzzo (Cn).

Ieri sera, 27.11.2017, con grande stupore e dolore, abbiamo appreso dal telegiornale della morte di Alessandro Leogrande. Lo avevamo conosciuto personalmente, nel carcere di Saluzzo, in occasione di Adotta uno scrittore 2017: ci aveva parlato del suo libro “La frontiera”.

Ricordiamo con viva emozione la sua appassionata introduzione sul lavoro di indagine e di approfondimento intorno ad un argomento così drammatico com’è quello dei viaggi dei migranti. Era seguito un intenso dibattito tra noi e lui, facilitato anche dalla presenza in classe di due uomini sudanesi, arrivati in Italia su gommoni di fortuna.

Il suo “La frontiera” è una testimonianza di grande sensibilità umana e di grande impegno teso a “documentare”, che non si tira indietro di fronte ad argomenti crudi e difficili da affrontare. Ci aveva colpito il suo modo pacato e insieme coraggioso e diretto di entrare negli aspetti più drammatici dell’esistenza umana. Ali e Alfateh, ricordando le terribili traversie da loro vissute nel giungere in Sicilia via mare, si erano riconosciuti nelle descrizioni di Leogrande e avevano avvertito la sua profonda empatia verso la disperazione e la tragedia di tante vite, africane e non solo.

Ricordando il suo viso intelligente e buono quando parlava con noi, in una delle nostre aule, non ci sembra possibile che egli ci abbia lasciato in un modo così improvviso, inaspettato e spiazzante. Pensiamo alla sua morte come ad una perdita dolorosa per tutta la società, la perdita di un uomo che si è speso soprattutto per i suoi simili, con generosità e umiltà, affrontando gli eventi ostili con il coraggio di chi comprende l’importanza di raccontare il vero. Non possiamo che rammaricarci del fatto che una persona così onesta sia scomparsa dal nostro mondo e non possiamo non pensare a quante cose significative avrebbe ancora potuto fare, a quanti esseri umani avrebbe ancora potuto essere d’aiuto, anche solo rendendoli più consapevoli della realtà che li circonda. A volte c’é qualcosa di ingiusto e spietato nell’evolversi crudele della vita e questa è una di quelle volte.

Ci rimane il suo lavoro, il ricordo di una persona costruttiva e profondamente disponibile e soprattutto ci rimangono i suoi insegnamenti di vita, che egli proponeva da persona modesta e senza presunzioni. Leogrande era uno che non stava a guardare, ma si sporcava le mani entrando nelle situazioni esistenziali e vivendo il dolore degli uomini.

Siamo grati a lui per il suo esempio e cercheremo di onorare il suo ricordo con le nostre vite, cercando di riempirle di condotte che gli sarebbero piaciute.

Ovviamente questo non basta a colmare lo smarrimento di fronte alla sua morte, ma vivere degnamente, secondo gli alti principi che lo animavano, è tutto quello che possiamo tentare di fare.

Ciao Alessandro.

Emilio e tutti gli studenti del Corso carcerario del Soleri-Bertoni

In ricordo di Alessandro

LA FRONTIERA

(di Salvatore Torre, studente ristretto del carcere di Saluzzo)

Dove Vai| Bella Fanciulla

Con Quei Pochi| Abiti

A Tracolla?

Vado| Fuggendo| Dalla Guerra

Che Mi Ha Costretta|

A Vivere Per Terra

Vado| Negandomi Alla Morte

Che Pare| Volermi

Alla Sua Corte

Vado| Cercando| Un Avvenire

Che Mi Porti| Lontano

Ma Senza Soffrire

E Sfidando |Andrò|

La Sorte

Sulle acque |Di Quel Mare|

Che E’ Crudele| E Tanto Forte

Salperò| Domani |A Tarda Sera

E Spiata| Dalla Luna

Viaggerò| Celata| In Una

Prigione Buia

Lì |Troverò Forse| Un Sorcio

Rosicare Le Mie Calze

Oppure| Una Brutta Avventura

Mi Scipperà

Della Mia Poca |Arte.

Ma| Non Avrò Paura,

No, Non Mi Dirò| Tradita

Perché Se Resterò| Nuda

O Non Avrò |Un’altra Vita

Mi Rimarrà Sempre | L’Illusione

Di Una| Traversata|

Colma Di Un Dolce Sogno|

Nato Una Mezza Sera:

Che Laggiù| Sbarcherò

Sulla Libera |Terra Straniera!

Dopo Aver Scavalcato| La Frontiera.

A PERZON

ALESSÀ, avemm putut, pur nuie, ricurdart cu tanti bell parol ma avimm preferit ca chest o facesser l’at.

Pecchè, ALESSÀ, tu pe nuie ir e rimmarraie, semp, na perzon can un tenev pregiudiz è nun giudicav.

Si venut dint o carcer pe parlà do libr tuie:

A FRONTIER.

Ma alla fin di chist’incontr a fatt carè tutt e frontier e ce simm sentut sul

PERZON.

E vist ca purtat nu poc e calor dint a stu luog frid a nuie sarraie semp ricurdat ogni vot ca nu raggio e sol scarff sti cell.

Vist o nomm, ALESSÀ,nun putiv ca esser nu GRAND.

ALESSÀ, si stù pensier tè arrivat, e nuie simm sicur, na bell soddisfazion ti sì levat.

CIÀ ALÈ.

Francè e compagni della Scuola ristretta

Liceo Artistico “ Soleri-Bertoni”di Saluzzo

LA PERSONA “

ALESSANDRO, AVREMMO POTUTO, PURE NOI, RICORDARTI CON TANTE BELLE PAROLE, MA ABBIAMO PREFERITO CHE QUESTO LO FACESSERO ALTRI.

PERCHE’, ALESSANDRO, TU PER NOI ERI E RIMARRAI SEMPRE UNA PERSONA CHE NON AVEVA PREGIUDIZI E NON GIUDICAVA.

SEI VENUTO NEL CARCERE PER PARLARE DEL TUO LIBRO:

LA FRONTIERA.

MA ALLA FINE DI QUESTI INCONTRI HAI FATTO CADERE TUTTE LE FRONTIERE E CI SIAMO SENTITI SOLO

PERSONE.

E DATO CHE HAI PORTATO UN PO’ DI CALORE DENTRO QUESTO LUOGO FREDDO, DA NOI SARAI SEMPRE RICORDATO OGNI VOLTA CHE UN RAGGIO DI SOLE RISCALDERA’ QUESTE CELLE.

VISTO IL NOME, ALESSANDRO, NON POTEVI CHE ESSERE UN GRANDE.

ALESSANDRO, SE QUESTO PENSIERO TI E’ ARRIVATO, NOI NE SIAMO SICURI: UNA BELLA SODDISFAZIONE TI SEI TOLTA!

CIAO ALE’.

Francesco e i compagni della Scuola ristretta

Liceo Artistico “Soleri-Bertoni” di Saluzzo

Ciao Alessandro.

Quando ho appreso dal telegiornale della tua scomparsa, ho provato un senso di profondo rammarico e tristezza.

Mentre ascoltavo questa pessima notizia, mi passavano nella mente le ore trascorse con te nella sezione scolastica del carcere di Saluzzo, ore in cui la tua presenza ha dato una svolta a me, e a noi tutti, sul tema lettura e scrittura.

Ricorderò sempre le cose che mi hai detto raccontandoci delle emozioni che hai provato e il grande coraggio che hai dimostrato nel trattare tematiche delicate: erano tutto il tuo vissuto, erano le sofferenze che hai provato per scrivere “oltre la frontiera”.

Non ti nascondo che ero uno dei più scettici su quel tema (e te lo dissi), ma tu hai saputo spiegarmi, con quella calma che ti distingueva, quello che avevi “sentito” in prima persona, dalle gioie alle emozioni alle paure vissute in ogni intervista.

I sentimenti che mi hai trasmesso sia leggendoti che parlando con te mi hanno fatto cambiare le idee che avevo, aprendomi la mente ad “un’altra frontiera” e facendomi capire che quelle notizie che ritenevo “piccole notizie di cronaca”, in realtà di piccolo non avevano proprio nulla, ma erano di una gravità enorme, che la nostra società evitava ed evita di vedere.

Ti ricorderò sempre con immensa stima e mi auguro che dove sei ora sia un mondo migliore di quello in cui hai vissuto, pieno di cecità e indifferenza.

Luca, Corso carcerario Liceo Artistico di Saluzzo

Alessandro Leogrande era una di quelle persone di cui avverti l’autenticità e la passione civile, il senso etico e la coerenza. Ci mancherà.

Mariella Carena

Ciao, Alessandro. Dormi nella pace dei giusti. Ti ricorderò per sempre.

Rossella