Occhi vispi e sorridenti. Alcuni sgranati. Tutti attenti.
Poi c’era chi saltava sul divano e mi strappava un sorriso, aiutandomi a stemperare la tensione della “prima volta” con Adotta uno scrittore e con i bambini della Scuola Primaria di Coggiola. Anche per loro era la prima con chi, i libri, li scrive.
Vederci di persona sarebbe stato senz’altro meglio, ma anche una piattaforma online ha i suoi vantaggi, ad esempio il coinvolgimento dei genitori, molti dei quali hanno ascoltato le vicende di Lampo, il cane ferroviere con vivo interesse. È questo che succede con le belle storie: rapiscono grandi e piccoli. Ci sollevano dalla sedia o dal divano per trascinarci in posti lontani. Aprono una finestra nello spazio e nel tempo.
Col passare dei minuti ho scoperto di avere a che fare con diversi lettori forti. Alla domanda “Che libri vi piace leggere” erano pronti, mani alzate, volumi davanti alla webcam. Uno di loro ha risposto con orgoglio: “A me piacciono spessi!”, allora le parti si sono invertite e a sgranare gli occhi sono stato io. Di gioia e stupore.
Ho chiesto loro se mi avevano immaginato così come sono, occhiali, età, barba lunga. La risposta è stata: “Magari più capelli”, e siamo scoppiati a ridere.
Ecco la magia del progetto: abbattere le distanze conoscendosi, ridendo come buoni amici. Avevano tutti visto la videolezione che ho registrato durante la quarantena, nella quale consigliavo attività ludiche di vario tipo con al centro sempre i libri; dal colorare le illustrazioni in bianco e nero al realizzare un libro artigianale con fogli e cartoncino. Non si sono persi nessuno dei quarantacinque minuti. Che per me è un grande risultato. Vuol dire che il seme della lettura ha messo radici, e chi può dire fin dove scenderanno? Fino a che punto influiranno sulle loro esistenze?
Dato che il mio libro non l’avevano ancora ricevuto a causa dell’isolamento, ho mostrato loro alcune foto di Lampo e introdotto la storia che ora, ne sono sicuro, stanno sicuramente divorando. Dopo di che uno tsunami di domande: come ho iniziato a scrivere, perché, quando, dove trovo le idee, se ho mai pubblicato un racconto fantasy e tanto altro. Volevano sapere tutto di me, e se non si fosse fatta una certa saremmo andati avanti a chiacchierare. Per fortuna abbiamo un altro incontro che, incrociando le dita, contiamo di fare in presenza a scuola, nel rispetto delle distanze, ma con l’elettrizzante sensazione sulla pelle di essere insieme. E allora continueremo a conoscerci, ci guarderemo dritti in faccia e rideremo e urleremo e racconterò loro alcune cose che ho lasciato avvolte nel mistero. Ho in serbo anche un paio di sorprese. Insomma non mi presenterò a mani vuote. Farò tutto il possibile per rendere speciale la mia adozione, nella speranza che il volto paffuto del loro amico scrittore rimanga impresso il più a lungo possibile. E, sapete, confido di farcela perché, per quanto ne so, le prime volte non si scordano mai.
Daniele Nicastro
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