Una nuova Italia da descrivere

 Nuovo anno, nuova generazione per il progetto del Bookstock sui neologismi capitanato da Andrea Bajani. E soprattutto una nuova Italia, in continuo cambiamento, da descrivere e disegnare tramite gli occhi dei più giovani. I dieci ragazzi che quest’anno affronteranno il difficile e complesso compito non si sono lasciati scoraggiare dalla moltitudine di argomenti e concetti che richiedono con urgenza di essere raccontati.

La nascita di “Onnifood”

 Una prima questione, sollevata da Luca, è forse quella tra le più mediatiche e diffuse ed è lanciata con una parola, LIBROCOTTO. Il “librocotto” è ciò che esprime in termini letterari il fenomeno del momento, è la passione che diventa mania e terreno fertile per il marketing: parliamo della cucina. La parola è stata poi trasformata in ONNIFOOD, diventata la “portavoce” ufficiale del concetto.

 “Mayaevento” e “disimpressionismo”: dalla paura all’apatia

 Sempre grazie all’aiuto di Luca sono emersi altri possibili neologismi, come ad esempio MAYAEVENTO, legato al boom d’interesse verso le culture pre-colombiane e alla predizione secondo i loro calendari di una possibile fine del mondo. Denise, invece, propone invece un’altra parola, DISIMPRESSIONISTI, legata a tutt’altro concetto. I “disimpressionisti” sono quelle persone che, esposte continuamente dalle emittenti televisive e dai quotidiani alle tragedie più violente ed efferate, diventano col tempo impassibili ed apatiche di fronte al dolore e ai drammi.

 La rivolta del web

 La palla è quindi passata a Najma, che rilancia con due concetti legati al web. Il primo è RIVOLNET, parola legata alle rivoluzioni messe in atto, soprattutto dai giovani, proprio sul web e sui social network. Un diverso risvolto della medaglia legato ad internet, sempre ideato da Najma, è invece WEBCRAZIA, il governo del web che con la sua accessibilità permette uno sviluppo diffuso e libero della democrazia.

 Patire la frustrazione degli altri

La parola passa a Beatrice, che con la parola ETEROFRUSTRAZIOPATIRE lancia l’idea di un argomento più intimo e di stampo sociale: l’azione riguarda tutte quelle persone che, volontariamente o non, scaricano le loro frustrazioni su chi le circonda, creando così una dilagante situazione di sofferenza e disagio.

Angelica propone “vincolofobia”

Angelica rilancia con un concetto che tocca allo stesso modo l’ambito delle relazioni: la VINCOLOFOBIA, ovvero la paura delle relazioni stesse e dei legami affettivi, nascosta spesso dietro alle amicizie false e illusorie create dai social network. 

“Eteriderio” ed “Exiderio”

Il primo incontro si chiude con due parole inventate da Martina. La prima è ETERIDERIO, legata al desiderio molto attuale e diffuso di essere qualcun altro. Un idolo, un personaggio famoso, ma anche un personaggio inventato, poco importa: chi desidera essere qualcun altro non riesce più ad accontentarsi di se stesso e non si accetta nella sua essenza, ma cerca altrove la fama o la considerazione. L’ultima parola di cui si è discusso durante l’incontro è l’EXIDERIO, simile all’idea precedente, che riguarda però la volontà di essere in un posto diverso da quello in cui si è. Così si conclude il primo incontro, tra le tante idee e le urgenze italiane e mondiali che aspettano di essere portate alla luce.

di Federica Maggiora, scuola C.I. Giulio