Che ruolo hanno avuto e stanno avendo le donne durante l’epidemia? Poco rilevante, purtroppo. Questo tema è stato approfondito da Lilli Gruber, nota giornalista italiana, intervistata sabato 16 maggio da Barbara Stefanelli, durante l’edizione in streaming del Salone del libro di Torino.
Lilli Gruber ci apre gli occhi, osservando come sia scarsa se non quasi completamente assente la presenza di donne all’interno della task force creata per contrastare l’emergenza Coronavirus, e citando il movimento Datecivoce, creato per aumentare il numero di donne nel tavolo di lavoro della squadra di soccorso. Inoltre, la giornalista sottolinea come il personale sanitario sia costituito per due terzi da membri femminili, ma solo il 20% occupi una posizione di alto livello.
Un miglioramento in questo senso, comunque, è stato apportato dalle quote rosa, rimarca la giornalista, che hanno contribuito all’aumento dell’assunzione femminile, nonostante siano numerosi i pareri discordanti.
Ma in politica le donne rimangono in minoranza: solo sette nel mondo sono ai vertici e, nonostante tutto, durante la pandemia si sono dimostrate in grado di assumersi le responsabilità e prendere decisioni efficaci in breve tempo.
Fortunatamente, secondo la Gruber, c’è speranza per il futuro: la nuova generazione è composta da ragazze determinate e sicure di sé, che non esiteranno a riprendersi ciò che spetta loro di diritto. Non avranno paura di assumersi dei rischi per dimostrare di sapere gestire il potere. A diffondere questa mentalità hanno contribuito anche i nuovi modelli proposti da romanzi e serie TV.
Infine, Lilli Gruber ha evidenziato, proprio come ha fatto nel suo libro Basta!, l’importanza del modo di vestire: il dress code comunica un messaggio importante di ciò che siamo e deve essere sempre adeguato al contesto in cui ci muoviamo. È in gioco la credibilità dell’essere donna.
Eva Laura Giacomello, Giulia Zanetti, Liceo Grigoletti, Pordenone
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