“I protagonisti della violenza sulle donne non sono le donne, ma gli uomini”.
Riccardo Iacona tenta di comprendere il comportamento degli uomini italiani di fronte alla violenza di genere. Da cosa dipende?
Non dalla differenza economica o sociale, bensì da un rifiuto: le donne diventano “martiri della libertà” in seguito ad aver detto “no”.
L’Italia è un Paese che consuma i corpi delle donne, è un Paese dove “non è così difficile incontrarsi sessualmente”, ed è un Paese dove andare a prostitute non genera vergogna.
Nelle scuole, le adolescenti usano il proprio corpo come merce di scambio. Pubblicizzato dagli stereotipi della televisione, il corpo viene poi introdotto nel mercato nei bordelli, vera e propria industria della prostituzione.
E’ per questo motivo che Riccardo Iacona propone un’operazione di forzatura per tutti coloro che non sono più disposti a ragionare e che cancellano le loro emozioni pur di soddisfare il loro bisogno di potere.
Perché gli uomini che decidono di frequentare ogni sera una donna diversa, conoscono i suoi precedenti di abusi fisici e psicologici, ma scelgono di tralasciarli e annullano così la propria morale.
Questo contorto processo è reso possibile, anzi, incentivato dall’immaginario collettivo che rende le donne delle “non-persone” e il rapporto tra uomo e donna, una prigionia.
In conclusione all’evento svoltosi all’Arena Bookstock intitolato “Potere alla parola. Potere ai sentimenti”, Iacona propone l’introduzione dell’educazione sessuale all’interno delle scuole.
Lo scrittore, rifacendosi a quanto accaduto in Olanda, afferma che il riscontro sarebbe immediato e che il numero delle violenze diminuirebbe drasticamente.
Elisa Bellantoni e Valentina Rossi
#RedazioneAriosto
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