L’amore, nelle sue sfaccettature più profonde e nascoste, è stato il protagonista dell’incontro tra due scrittrici che di amore se ne intendono: Simona Sparaco e Valentina D’Urbano.
“Equazione di un amore”, il romanzo della prima, affonda le proprie radici in una legge della fisica quantistica, secondo la quale due corpi, una volta entrati in contatto, continuano a influenzare a vicenda i propri destini. Come dimostra la storia di Lea che, nonostante abbia il marito perfetto, non riesce a lasciarsi alle spalle un amore adolescenziale tormentato. La protagonista si ritrova costretta a compiere delle scelte difficili: testa o cuore, stabilità o passione, Vittorio o Giacomo? Attraverso queste scelte Lea troverà la propria identità e le proprie ragioni, che le permetteranno di andare avanti.
Le storie d’amore, si sa, sono spesso simili tra loro, ma non per questo bisogna smettere di raccontarle. Il secondo libro presentato, “Non aspettare la notte”, però, propone un punto di vista originale: Angelica è una ragazza che porta ancora le ferite di un terribile gesto tentato dalla madre. Non si fida di nessuno, non esce mai di casa e, quando lo fa, si nasconde sotto la tesa di un cappello. Tommaso, invece, soffre di una malattia che gli provoca momenti di cecità. La sorella Tania gli ha regalato una Polaroid da usare in questi momenti, per immortalare con l’obiettivo ciò che i suoi occhi non possono vedere. In una di queste istantanee, Tommaso fotografa Angelica, e questo è l’inizio della loro storia d’amore. Una storia che parla di guardare e di essere guardati, in cui Tommaso, che vive solo il presente, restituisce ad Angelica la vita e la fiducia in essa.
Due libri molto diversi ma che hanno in comune due figure femminili che vogliono trovare la forza in sé stesse e non in qualcun altro a cui aggrapparsi.
Margherita Mautino e Sara Radegonda
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