Abbiamo incontrato nello Spazio Stock del Salone del Libro Mark Lowery, un autore inglese che ha conquistato con i suoi romanzi migliaia di ragazzi.

La sua esperienza nel mondo della scrittura è iniziata grazie a suo padre, che era uno straordinario story-teller. Gli raccontava, inventandola per lui, almeno una storia al giorno. Così, il piccolo Mark, appassionandosi alla lettura, decise, da grande, di intraprendere la strada della scrittura.

Durante l’incontro sono stati importanti gli interventi del conduttore Fabio Geda, che ha fatto domande a Mark e ha letto alcuni passi di L’Oceano quando non ci sei (DeA Planeta libri). Le letture scelte descrivevano i due protagonisti, il loro carattere e il loro aspetto fisico: Martin, un ragazzo preciso che ha bisogno di scrivere poesie per riordinare i pensieri, e Charlie, un bambino con pessima memoria, nessuna percezione del pericolo, ma il migliore amico dell’universo conosciuto. Stando bene attenti a non svelare niente riguardo al finale, i due scrittori ci hanno parlato del rapporto tra i due fratelli e del viaggio che li ha spinti fino a St. Bernards per rivedere un delfino, ricordo dell’indimenticabile estate precedente.

Mark Lowery è stato molto disponibile a rispondere alle domande dei ragazzi. Eccone alcune: “La Bellezza può salvare il mondo?” M.L.  “La bellezza è speranza. Nel mondo ci sono tanti problemi, e senza speranza siamo perduti”.

“Si può parlare di tutto ai ragazzi o ci sono argomenti che hai paura a trattare?” M.L. Assolutamente no, ai ragazzi bisogna poter parlare di tutto tranquillamente. Non bisogna guardarli dall’alto in basso, ma trattarli come pari per riuscire a trasmettere loro qualcosa”.

“Come si fa a far appassionare i ragazzi alla lettura?” “‘Bisogna, secondo me, legger loro molti libri quando sono piccoli e condividere ciò che ci ha fatto emozionare. Non si può però esigere che leggano ciò che vogliamo noi: devono esser liberi di scegliere e di scoprire il loro mondo.”

E così, come recita un detto tra i bibliotecari: “Non esiste qualcuno a cui non piace leggere, ma qualcuno che non ha ancora trovato il libro giusto.”

Livia Bonello, SMS Caduti di Cefalonia;

Federica Guzzi Susini, tutor Fuorilegge.