Ci siamo fatti prendere la mano dal gioco e questa volta abbiamo voluto esagerare: addirittura due cronisti per la serata che ha visto scontrarsi Leonardo Sciascia, A ciascuno il suo, allenato da Daniele Zito contro Beppe Fenoglio, Una questione privata, allenato da Angelo Ferracuti. Buona lettura e vi ricordiamo l’appuntamento dell’8 aprile 2015, sempre Unione culturale Franco Antonicelli, che vedrà Elsa Morante, L’isola di arturo, allenato da Emmanuela Carbè vs Paolo Volponi, Le mosche del capitale, allenato da Massimo Raffaeli.
Ecco che tutto e’ pronto per l’inizio della terza tornata dei quarti del Mundiallibro, mentre le semifinaliste stanno risfogliando le pagine per assestare i colpi che solo i grandi canpioni sanno offrire, Il pubblico e’ entusiasta per questa sfida, dove verranno raccontati “Una questione privata” di Fenoglio, allenato da Angelo Ferracuti contrapposto “A ciascuno il suo” di Sciascia, allenato da Daniele Zito. Al momento degli inni, Ferracuti riscuote maggiore entusiasmo sotto le note di “Bella ciao” contro una melodia “sobria” per Sciascia;ma come vedremo sul campo, l‘identità del gioco è di verso opposto… Nei primi minuti, Ferracuti gioca con calma, un tiki taka alla spagnola, ricco di bel gioco, utile ad assestare il colpo vincente al momento giusto, il gioco di Zito ct di Sciascia si presenta invece più frizzante e dinamico in stile Zeman. Sin dai primi secondoi di presentazione, il pubblico nota un attegiamento in campo di opposte caratteritiche, Ferracuti e il suo libro offrono un gioco bello da ascoltare, che ti fa apprezzare l’essenza del romanzo, con un giro palla con tocchi di fino, alcune parole chiave del romanzo: epica, pieta’ e paesaggio; vengono offerte al pubblico come i tocchi del miglior Pirlo. Zito propone un gioco pimpante e ruvido, che fa a sportellate e che diverte, il pubblico viene coinvolto con la spiegazione dei tipi di lettera anonima ed il suo contenuto. Poi sfodera il tiro che potente alla Ibra; che centra il sette; parlando del concetto di cretino secondo Sciascia e dell’uso per parlare dell’interferenza del potere nell’ambito giurisdizionale, stupendo pubbblico e giuria. (La lettera!) La breve pausa del cambio campo è animata con dubbio successo da uno spento Morgando ed i suoi cori da stadi, di cui solo uno è degno di nota, ovvero quello a sfavore di Fenoglio, che riprende quello che sale della curva Maratona, ad ogni match dei granata torinesi. Il secondo tempo inzia sulla falsa riga del primo, con Zito che cerca di difendere con i denti il vantaggio ottenuto con il colpo del “cretino”, come il gorilla Chiellini fa sentire la sua presenza, spiegando con degli schemi molto semplici ma efficaci le teorie politologe del rapporto stato-mafia. Il ct di Una questione privata decide di dare il tutto per tutto, mettendoci il cuore, mostrando l’attacamento alla maglia, in questo caso il legame forte che i parenti ed i conoscenti hanno avuto con Fenoglio, attraverso delle video testimonianze. Dopo tanta fatica Fenoglio riesce a recuperare campo su Sciascia, grazie ai calci di rigore tirati con forza e precisione! L’esito della sfida appare incerto ed il giudizio complessivo delle giurie in sala diventera’ fondamentale. La giuria popolare e’ rimasta folgorata dal gioco offerto dai due protagonisti in campo, al punto che il divario dell’applausometro e’ di solo di 2 decibel a favore del partigiano scrittore. La giuria impopolare composta da editori e rappresentati della cultura locale decreta Sciascia vincitore, la situazione e’ in parita’, l’attesa per il giudizio del duo arbitrale e’ frenetica, Bajani e Morgando dopo minuti di suspence decretano vincitore Sciascia, che si gode l’applauso finale del pubblico. Sul campo di gioco si sono visti due romanzi con caratteristiche differenti, la vittoria e’ stata di alto valore, sia per la posta in palio delle semifinali , sia per l’ottima prestazione offerta da Zito e Ferracuti nel corso della loro esposizione. Dopo questo match esaltante non resta che attendere quali saranno le scelte in campo del ct Zito, per la prestigiosa semifinale che si terrà in occasione del Salone del libro. Luca Spatola, gruppo Andrea Bajani Boys & Girls Incalzante e senza un attimo di respiro. Tutta colpi di scena, gioco e doppio gioco. Agguerrita, battagliera, quasi violenta. Questa è la partita che, purtroppo, non c’è stata, ma ci aspettavamo. Dopo due incontri movimentati l’attesa era molta per due squadre di grande levatura, meritevoli di scontrarsi con i migliori: da una parte lo schieramento di Fenoglio con “Una questione privata” allenata da Angelo Ferracuti, dalla parte opposta del campo Sciascia con “A ciascuno il suo” guidata da Daniele Zito. Tuttavia la partita è stata dominata dal fair play e dal rispetto per le caviglie dell’avversario. Fin troppo rispetto. Arbitro d’eccezione è Andrea Baiani che interviene, fa considerazioni, racconta aneddoti della sua vita quotidiana (come la divertentissima storia dell’amico che non riconosce Anna Tatangelo) o curiosità impedibili (come il fatto che entrambi gli scrittori fumavano tantissimo). La gara si trascina lineare in sostanziale pareggio. Fenoglio gioca in casa o quasi e ci si presenta filtrato attarverso le parole di Ferracuti con un percorso tra parole suggestive che ci trasportano immediatamente nelle Langhe. Riscopriamo una storia di resistenza, un intreccio romantico nel fitto della guerra, un romanzo che è storia, ma anche paesaggio. I personaggi rivivono nella loro epicità, giovani, ribelli, complessi, dediti all’impegno civile, attenti alle loro passioni di amori triangolari e travolgenti. La palla passa a Zito e si diffonde il caldo clima siciliano. Appena il tempo di assaporare i piaceri di quella terra quando ci viene consegnata una lettera anonima, una per ogni persona in sala. La frase “So cosa hai fatto, morirai.” subito ci parla di mafia, subito ci fa sentire parte di un gioco mortale di allusioni e omissioni. La figura centrale dell’antigiallo sciasciano è un cretino. Tutti sanno tranne lui. La gara non è quella a chi è più intelligente, ma a chi è meno cretino. L’intervallo non interrompe la tecnica e la tattica di Zito, nessuna pausa negli spogliatoi e la partita riprende incalzante e ritmata con possesso palla stretto di Sciascia, dritto verso un secondo tempo non certo più competitivo del privo, ma non per questo privo di ricami e tecnicismi. Zito sfodera come punta di diamante del suo attacco un elaborato grafico di schemi e geometrie per affrontare, sperando di non impantanarsi, il difficile tema stato-mafia. Con un’analisi un po’ grafica, un po’ matematica, un po’ teatrale ci spiega che la mafia è parte dello stato. Questo gli demanda l’uso della forza e la possibilità di guadagni anche illeciti; gli concede dunque un potere così forte e così allusivo che può derivare solo da un ordine legittimo, lo Stato appunto. Calcio d’angolo che colpisce la traversa. Contropiede e rincorsa della squadra di Fenoglio. Assistiamo a un video commovente e sincero, che attraverso testimonianze dirette ci accompagna nella genesi del romanzo, ma soprattutto alla radice dell’anima dello scrittore, rivoluzionario e al tempo stesso semplice che ci regala una pietra miliare della letteratura come un bambino regala un suo gioco. Con la certezza che sia una cosa bella. Si va ai voti perché questo incontro deve pur giungere ad una fine, sebbene il tabellone segni ancora lo zero a zero. Poco più della parità per la giuria popolare. La giuria impopolare portano Sciascia nell’Olimpo della letteratura, mentre costringono Fenoglio ad uscire dal G8 italiano. Premiato il gioco di squadra e la capacità di divertire (e forse anche quella di raccontare barzellette), le qualità insomma da performer, a scapito della terra, della delicatezza. Insomma colpo di scena solo per alcuni, pochi o nessun batticuore, e il resto lo sapete. Martina Dattilo, gruppo Andrea Bajani Boys & Girls
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