Oggi, 10 maggio 2018, nella sala gialla del Lingotto di Torino si è tenuto l’incontro di apertura della trentunesima edizione del Salone Internazionale del Libro.

Il primo a prendere la parola è stato il presidente della Cabina di Regia del Salone, Massimo Bray, il quale ha ringraziato coloro che hanno reso possibile la manifestazione , come il direttore editoriale Nicola Lagioia e noti personaggi della politica italiana. Per i relatori il successo del Salone é la dimostrazione che sono ancora molti coloro che credono nella possibilitá di migliorare il mondo grazie all`immaginazione e che il legame con la cultura debba essere assolutamente difeso.

Dopo l’anticipazione, é salito sul palco il celebre autore spagnolo Javier Cercas, che ha tenuto una lezione riguardante la sua visione dell’Unione Europea. Per secoli, l’Europa unita fu la grande speranza di molti spagnoli che vivevano sotto il regime franchista e lo scrittore continua a vederla sotto quella luce: un’utopia politica, l’unica realizzabile, fondata sulla diversitá culturale, ma non per questo meno omogenea. Per raggiungere questo ideale, bisogna combattere il “demone del nazionalismo” il quale, se non viene soppresso, porta alla guerra, che Cercas ha definito come ‘lo sport che accomuna tutti gli Stati europei’. Lo scrittore spagnolo ha argomentato la sua tesi, citando George Orwell: ”il nazionalista é indifferente alla realtá”.  Ha poi definito l’identitá individuale come una finzione e, di conseguenza, le identitá collettive come altrettanto illusorie. In un’Europa unita, gli interessi individuali dovrebbero coincidere con quelli comuni, contribuendo a realizzare i tre pilastri e valori guida dell’utopia politica: concordia, prosperitá e democrazia.
L’unitá dell’Europa é anche l’unica possibilitá per la politica di aggirare il ”potere cieco” dell’economia, in modo da impedire alle multinazionali di imporre il loro controllo su nazioni piccole.

Javier Cercas ha toccato anche l’argomento della lettura, e ha evidenziato l’importanza del lettore, che aggiunge significato ai libri, dato che ognuno li interpreta in modo diverso. Secondo lui, non possono esistere libri senza lettori, perché altrimenti si trasformerebbero in ”lettera morta”.

E con questi discorsi che inneggiano all’unitá politica, rappresentata dall’Europa, e a quella culturale, rappresentata da una condivisione di spazi aperti alla discussione e al dialogo, e dalla passione per la letteratura, si apre il trentunesimo Salone Internazionale del Libro di Torino e viene dato il benvenuto al pubblico.

Simona Babbi e Federica Sossella, 4^W Liceo L.Ariosto di Ferrara