All’incontro di stasera, 18 settembre, Jesse Armstrong ha dimostrato di essere all’altezza dei suoi show televisivi, ovviamente per la sua capacità di far ridere con tanta spontaneità.

Durante il dibattito con Mauro Gervasini ha, però, risposto ad alcune domande e curiosità riguardo al suo nuovo libro “Amore, sesso e altre questioni di politica estera”, con il quale ha dimostrato al pubblico di trattare con maestria anche il genere del romanzo.

Afferma che la voce narrante del suo libro, Andrew, un operaio, quasi in opposizione alla posizione benestante degli altri sette ragazzi che intraprenderanno il viaggio con lui, l’ha scelto proprio perché diverso dagli altri, e per questo l’unico adatto a rendere con la propria voce la comicità che voleva rendere.
Tutti sono in grado di scrivere una storia di sette amici che decidono di intraprendere un viaggio verso un paese lontano per allontanarsi dalla solita vita di tutti i giorni, ma chi riuscirebbe a creare delle situazioni comiche, se, supponessimo…questi ragazzi si stessero dirigendo in una zona di guerra, quale era la Bosnia nel 1994? E’ proprio questo che contraddistingue la storia di Jesse da tutte le altre! Ed è proprio di questo che si dimostra molto fiero: di essere riuscito ad inserire in una storia che voleva essere comica le atrocità della guerra che infuriava, e di essere riuscito a trovare il tono giusto per inserire appunto tutta una serie di gag in un contesto così drammatico senza però sembrare offensivo e poco curante di una situazione così disastrosa. É riuscito ad unire semplicità e complessità, immaginando situazioni comiche non di sicuro per indorarci la pillola.

Si dice inoltre fiero dei suoi personaggi che, diversamente da lui, hanno trovato il coraggio (soprattutto perché spinti dalla curiosità, non solo per amore di qualcuno del gruppo o per trovare del sesso facile, come si potrebbe dedurre dal titolo) di intraprendere un viaggio del genere e vedere coi propri occhi l’atrocità della guerra.

Elena Villalta, Sara Radegonda