Facebook o Twitter? Questo è il dubbio delle case editrici che si sono presentate quest’oggi alle 14:00 nella sala Book2 Future. A rappresentare le diverse aziende e a presenziare la conferenza erano ospiti Antonio Benforte per ISBN, Francesca Casùla della casa editrice Aìsara, Chiara Fattori per Intermezzi e Antonio La Gala di GeMS. Tutti gli ospiti hanno espresso inizialmente le loro preferenze più o meno comuni, ma con l’unanime parere che entrambi i social network siano utili per scopi differenti. Infatti la velocità di Twitter e l’immediatezza dei suoi hashtag permettono di comunicare e pubblicizzare in modo diretto e ad un numero ben più grande di followers al contrario di Facebook che si limita ad una ben più ristretta cerchia di “amici”. Facebook d’altro canto, come afferma Francesca Casùla, permette “discorsi più articolati e duraturi”. Un altro punto a favore di Facebook è la possibilità di creare eventi coinvolgendo un gran numero di persone, che possono a loro volta girare l’invito. Inoltre ogni casa editrice ha singole esperienze con entrambi i social network come per esempio la GeMS che ha iniziato con Facebook e nel 2009 ha focalizzato le sue attenzioni su Twitter, dove riusciva trovare un pubblico più partecipe. La casa editrice Intermezzi, nata da un’idea dei suoi soci fondatori nel 2008, ha avuto immediatamente un approccio positivo con il web, tanto da aver subito individuato in Twitter e Facebook gli strumenti migliori per comunicare e per far pubblicità alle sue pubblicazioni. Chiaramente si parla di libri e Francesca Casùla, di Aisàra Pubblicazioni ha sottolineato come i followers siano soprattutto interessati a parlare con gli autori, tanto da registrare nei dialoghi più accesi vere e proprie impennate di connessioni, che permettono di trattare contenuti più completi che solo Facebook riesce ad assicurare. Tra mille incertezze però una cosa è sicura: il social network sta occupando sempre più spazio anche in un mondo così attaccato alla tradizione come quello dell’editoria.

Federico Rocco e Nicolò Gariglio
Liceo Classico “Vittorio Alfieri”