“L’umanità è ancora capace di amare, semplicemente usa diverse forme sostituibili d’amore.” E. Stancanelli
E’ stato questo il leitmotiv dell’incontro che si è svolto oggi, venerdì 13 maggio, presso la Cascina Roccafranca sul nuovo romanzo della scrittrice Elena Stancanelli, “La femmina nuda”. Elena Stancanelli nasce a Firenze, dove conclude i suoi studi di Lettere Moderne; in seguito, si trasferisce nella capitale e qui frequenta l’Accademia di Arte Drammatica. Oltre alla sua carriera di scrittrice, Elena è molto attiva nel campo del volontariato culturale e ha fondato l’associazione di lettura “Piccoli maestri”.
Il suo primo libro, “Benzina” riscuotre fin da subito un grande successo, vincendo il premio Giuseppe Berto e ricevendo varie proposte per un adattamento cinematografico. Condivide la stessa sorte il suo ultimo libro “La femmina nuda”, da lei definito “un romanzo dalla trama caldissima, raccontato a freddo”. Esso narra la storia di una donna di mezza età, Anna, che confessa alla sua migliore amica la fine della sua relazione con Davide, il suo ex fidanzato. Colpisce come il dramma d’amore venga raccontato in maniera quasi scientifica, per mettere in luce l’iniziale razionalità del personaggio e il successivo impazzimento. Anna aveva infatti trovato dei messaggi e delle fotografie di un’altra ragazza sul telefono di Davide: sconvolta dalla scoperta del tradimento, lo caccia di casa. Comincia a questo punto però ad adottare dei comportanti compulsivi e incontrollati, iniziando a stalkerarlo e a pedinare e conoscere la sua nuova fidanzata.
Il successo dell’opera è legato in modo particolare ai temi trattati, che sono molto attuali e per certi versi anche originali. Nel dibattito sono stati approfonditi in particolare il tema della tecnologia, che secondo l’autrice ”non è essa stessa il problema, bensì l’uso che se ne fa”; parallelamente, si è parlato anche dell’evoluzione della coppia, riguardo alla quale Elena esprime delle considerazioni molto pessimistiche: “La coppia moderna è troppo conflittuale per avere dei figli, i quali crescono in un ambiente infelice e devastato dagli attacchi interni ed esterni ad essa”. La soluzione proposta dalla scrittrice è quella di crescere i propri figli tra amici, piuttosto che tra coniugi; potrebbe essere questa la famiglia del futuro?
Quintilla Berti, Luca Sardo – Liceo Cavour
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