L’incontro “Il rilancio dell’Europa” si è aperto con la premiazione del concorso “Una vignetta per l’Europa”, con la partecipazione di Niels Bo Bojesen, vincitore dell’anno scorso.

Il moderatore Giorgio Zanchini ha deciso di coinvolgere gli ospiti partendo da considerazioni iniziali, quali “l’Europa ha di nuovo il vento nelle vele”, la Brexit, le elezioni tedesche e le spinte centrifughe della Catalogna. La prima relatrice Beatrice Covassi, esponente della commissione europea, è speranzosa quando dice che “c’è uno spiraglio per l’Europa”; infatti vi è stato un nuovo slancio vitale e per questo bisogna alimentare il patto tra istituzioni e cittadini, anche se c’è ancora tanto da fare. Per quanto riguarda l’idea di Europa, crede che i presidenti Juncker e Macron abbiano visioni diverse ma finalizzate allo stesso scopo: un’Europa che dovrà essere coesa, sia socialmente che economicamente, e un’organizzazione dei poteri caratterizzata da una maggiore cooperazione.

“I cittadini sono portati ad occuparsi di concretezza e per interessarli bisogna parlare proprio di questo”: così Laurence Aubron, seconda relatrice, esprime il suo punto di vista. Infatti occorre finanziare progetti di cultura, educazione ed un programma di integrazione per migranti, poiché sono elementi che li toccano da vicino. Non è più tempo di fare bilanci ed è quello che ha detto Macron; l’importante infatti sono le azioni: “Dobbiamo fare cose concrete”.

Krisztián Szabados invece avverte molto un sentimento pessimista, del quale bisogna stare attenti. Il populismo, da sempre euroscettico, è molto forte ma i partiti non si aspettano vittorie a breve termine. Inoltre secondo il relatore, la Russia vuole indebolire l’Ue ed utilizza i partiti estremisti per il proprio scopo: Ungheria e Polonia insieme sono coalizzate contro Bruxelles, cercano di supportare il cristianesimo e vorrebbero una distribuzione dei fondi europei agli Stati membri più equi, mentre Croazia, Repubblica Ceca e Slovacchia sono contro le idee dell’altro blocco e lottano per questo. E anche l’opinione pubblica è influenzata da una propaganda falsa, che per dirlo con le parole del relatore, “they are bullshit”, e di questo “bisogna averne paura: è contagioso”.

L’incontro si è chiuso incoraggiando i giovani ad interessarsi di più all’Europa, non solo per comunicare con essa ma anche per ricevere informazioni.

Benini Sara, liceo Ariosto, Giulia Ambrosini, liceo Alfieri.