Alle 11 di ieri mattina allo Spazio S. Anselmo, Roberto Repole ha presentato il suo libro “Dono” con la collaborazione di Giovanni Ferretti. Nel suo scritto l’autore tratta l’azione del donare da un punto di vista economico, teologico, antropologico e filosofico. Ferretti, docente di filosofia, lo ha interrogato su alcune tematiche: come s’inserisce il dono nel campo dell’economia attuale, se esiste la generosità gratuita, da dove nasce la forza di tale atto e come ci si può riferire a Dio in questo contesto. Repole ha risposto in modo non sempre pertinente, ma arricchendo il discorso con interessanti digressioni. L’autore sostiene che oggi i rapporti interpersonali si basino soprattutto sull’aspetto economico scavalcando le relazioni umane e vede come unica soluzione il riuscire a donare gratuitamente e senza secondi fini. Il problema si pone quando, anziché intendere il dono come qualcosa di autentico e disinteressato, sopravviene l’aspettativa di ricevere qualcosa in cambio e molto spesso ci si sente anche in dovere di ricambiare il regalo ricevuto. Da un punto di vista teologico Repole spiega che, poiché alla base di tutto non vi è il peccato originale, ma la grazia divina, donare è un’azione che viene direttamente da Dio e di conseguenza ciò che ci spinge a donare è Cristo stesso. “Non esiste nessuno così povero da non poter donare e nessuno così ricco da non poter ricevere” questo è il messaggio che ci affida il teologo.
Francesca Rosso, Ilaria Rossin
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