“La prima regola degli Shardana”, il titolo del nuovo romanzo di Giovanni Floris presentato insieme a Massimo Gramellini domenica 15 maggio al Salone Internazionale del Libro di Torino. Il libro racconta una storia di tre amici che condividono una passione fuori tempo massimo, tre amici con vite molto diverse, ma tutti accomunati da un gran senso di insoddisfazione.
Un conduttore televisivo, un “parafangaro” e un imprenditore, dissonanti dall’era moderna, non riescono a vivere nell’individualità, ma si sentono parte di una squadra; è questa la ragione che li spinge a ritornare in Sardegna e a partecipare ad un torneo di calcio. Si sentono come degli Shardana, dei pirati sardi del tempo degli antichi Egizi, uniti dalla “prima regola”, che solo il lettore che arriverà fino all’ultima parola sarà capace di conoscere.
I paradossi caratterizzano la storia: vari personaggi descritti rappresentano contraddizioni della realtà, da il Merda, sindaco della città in cui avviene la narrazione, al paradosso della zoccola, fino alla fiducia nel loro cinismo. Una madre e una giovane ragazza innamorata incarnano l’idea del matriarcato, non solo presente nella storia, ma tutt’oggi ancora presente in Sardegna.
Nel gioco di squadra si nasconde la chiave che permette di capire la realtà con vari occhi; coordinazione e organizzazione sono la ricetta perfetta per vincere le difficoltà e scavalcare qualsiasi problema, ma ogni collettivo ha bisogno dell’individuo. L’interesse del bene comune è il pezzo del puzzle di cui la politica attuale ha bisogno per la propria crescita collettiva: gli italiani sognano un successo individuale e collettivo, ma questa speranza sta lentamente degenerando nella difesa del proprio orticello.
Chiara Tarulli e Vittoria Hary
Liceo classico Vittorio Alfieri di Torino
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