Forse non tutti sanno che la traduzione di un libro dalla sua lingua madre in un’altra lingua è un lavoro attento e minuzioso, poiché il traduttore, oltre a dover avvicinare il testo ai lettori, deve anche saper riprodurre adeguatamente la voce dell’autore e il significato dell’opera.

L’incontro ” Gli editori si raccontano ai traduttori ” tenutosi questo pomeriggio, 18 maggio 2017, nella sala Professionale, ha trattato proprio della traduzione e del rapporto editore – traduttore. In un dialogo con Ilide Carmignani, ha avuto come protagonisti quattro editori di tre case editrici indipendenti: la “66thand2nd” con Isabella Ferretti, la “nottetempo” con Andrea Gessner e “La nave di Teseo” con Elisabetta Sgarbi e Eugenio Lio. Queste case editrici presentano tutte standard e aspettative molto alte riguardo all’assunzione dei traduttori, i quali sono selezionati con meticolosità e metodi diversi dalle varie case editrici.

La “66thand2nd”, si occupa sopratutto della traduzione di autori contemporanei che vogliono far conoscere, attraverso i loro libri, il loro paese d’origine e rompere  i classici stereotipi che circolano tutt’ora e che alimentano la disinformazione e i pregiudizi. Isabella Ferretti, cofondatrice di questa casa editrice, in primo luogo ha spiegato l’importanza del curriculum e la selezione delle proposte. Questa casa editrice, essendo molto giovane, ha avuto una grande evoluzione e fin da subito ha provato a crescere nuovi traduttori. Inoltre ha anche creato delle collane come “Booklab”, in cui i traduttori si confrontano con gli autori.

Invece, Andrea Gessner, della casa editrice “nottetempo” nata nel 2002, dà molto peso alla traduzione e ritiene che i traduttori siano una parte fondamentale per la crescita e lo sviluppo di una casa editrice. A differenza della “66thand2nd”, non viene data importanza al curriculum o all’esperienza. Tuttavia, vengono scelte delle prove di traduzione con passi di libri complessi e “cattivi” per verificare se il traduttore ha dato la giusta voce. Andrea Gessner ricorda anche l’importanza di conferire al testo tradotto un senso, musicalità e ritmo simili all’originale, cercando il più possibile di non banalizzare l’opera.

Infine, ” La nave di Teseo”, fondata da Elisabetta Sgarbi e Eugenio Lio con Umberto Eco,  si occupa di saggistica e narrativa italiana e straniera. Elisabetta ed Eugenio ci hanno presentato due tipi di narratori: alcuni attenti alla storia e altri attenti all’espressione e allo stile letterario. Inoltre viene richiesta continuità e fedeltà da parte del traduttore nei confronti dell’editore. L’aspetto commerciale è essenziale:  una traduzione da rifare comporta uno spreco di tempo e di soldi.

Questo incontro, rivolto sopratutto a un pubblico di traduttori, ha fatto emergere alcune delle difficoltà maggiori del lavoro di traduzione: il cambiamento continuo del tempo e le alte aspettative delle case editrici.

Sofia Luparello e Costanza Luisoni, Liceo classico Vittorio Alfieri