Come ci si confronta con un romanzo e con il suo autore? Come se ne coglie il senso più profondo e, soprattutto, come si restituisce agli altri? Questa le domande che ci siamo posti noi studenti della Scuola Holden quando gli organizzatori del SaloneOff ci hanno chiesto di affiancare i ragazzi della 3a A e B del ITC Carlo Levi di Torino nell’incontro con gli autori del romanzo-inchiesta “Confessioni di un trafficante di uomini” (Chiarelettere, 2014).
Ciò che ci ha colpito del libro di Andrea Di Nicola e Giampaolo Musumeci è l’approccio insolito e coinvolgente a un problema molto attuale: l’idea di un’inchiesta che indaga il mondo del traffico di clandestini raccontando le storie dei traghettatori (non dei traghettati, come accade tutti i giorni nei nostri telegiornali) indagando il grande business che vive, appunto, dei tragici naufragi di cui sentiamo tanto parlare. Quattro erano gli elementi su cui abbiamo scelto di far riflettere i ragazzi in vista dell’incontro con gli autori: in primo luogo il tipo di narrazione che oscilla continuamente fra il romanzo e l’inchiesta. Conoscere la formazione degli autori è determinante per riuscire a comprendere questo punto di forza: la compresenza di due approcci opposti, quello giuridico, dello studio degli archivi giudiziari di Andrea di Nicola, docente di Criminologia presso l’Università di Trento, e l’approccio narrativo e giornalistico di Giampaolo Musumeci, reporter per testate italiane e internazionali. In secondo luogo abbiamo riassunto visivamente con delle infografiche i contenuti fondamentali del libro: ci aspettavamo che vedere tracciati su una mappa i percorsi che i clandestini compiono con mezzi di fortuna per giungere in Europa, visualizzare la rete complessa di persone che agisce dietro questi traffici e schematizzare le tariffe spese per questi viaggi avesse un impatto forte sui ragazzi. Un altro elemento che abbiamo portato all’attenzione degli studenti è il confine labile fra legalità e illegalità che questi trafficanti riescono a sfruttare a proprio favore. Secondo i dati raccolti dal Ministero degli Interni, infatti, nell’anno 2012 il 73% dei clandestini entrati in Italia hanno raggiunto il paese viaggiando in aereo. Come ce l’abbiano fatta, se esibendo documenti falsi, raggirando la legge italiana o travestendosi da turisti, poco importa. Quello che realmente ci dice questo numero è che le tragedie a Lampedusa, le notizie di viaggi disperati e di fortuna, sono solo la punta dell’iceberg di una realtà complessa e insabbiata. Complessa perchè si tratta di nuovi metodi, in continua evoluzione, che sfruttano i meccanismi e le falle del sistema, generando una nuova classe di trafficanti che non si sporca le mani e non maneggia armi. Questi uomini sono al centro di una rete internazionale che si serve di vari accorgimenti per continuare a sopravvivere e a produrre sempre più ricchezza: si parla di trasferimenti di denaro che funzionano come cambiali, contrabbando di documenti, corruzione alle frontiere, conoscenza dei sistemi legislativi nazionali e, appunto, viaggi in prima classe. L’immaginario del trafficante violento e del clandestino che attraversa a piedi il continente è incrinato da storie come quella di Kabir (capitolo 9), che abbiamo analizzato insieme agli studenti. Storie che non vengono raccontate perchè porterebbero all’evidenza i buchi neri nel nostro sistema di controllo dell’immigrazione e perchè, semplicemente, non vengono comprese in toto. La tendenza a considerare il problema all’interno dei confini nazionali infatti ne riduce drasticamente la portata e limita la possibilità di trovare soluzioni adeguate.
Da ultimo, dato che si tratta pur sempre di un romanzo, ci siamo concentrati sui singoli personaggi di cui il libro è costellato per riflettere sul loro potenziale narrativo. Uno fra tutti, Josip Lončarić ci è apparso, fin da subito, più che azzeccato. All’interno del capitolo a lui dedicato, infatti, vi sono tanti elementi che possono rappresentare, nel particolare, uno specchio dei grandi temi trattati dai due autori. La storia di Lončarić, uno degli individui più potenti e sfuggenti degli anni ’90, è esemplificativa per identificare quegli elementi in grado di descrivere la figura universale del trafficante di uomini: lo sfruttamento di una congiunzione storica favorevole (la guerra dell’ex Jugoslavia); il controllo capillare di un territorio (il confine italo-sloveno); la costruzione di una struttura piramidale di controllo (compreso un matrimonio d’interesse per aumentare i propri traffici); la progressiva sparizione dai radar delle forze dell’ordine. Insieme a questa visione globale vi è il fascino indiscusso del personaggio. Josip Lončarić, con la sua nomea di inarrestabile, è di per sé una fortissima occasione di storytelling: gli autori tratteggiano le sue peculiarità fisiche, ripercorrono le tappe di una carriera malavitosa ricca di colpi di scena, trasformando un’inchiesta giornalistica in una lettura accattivante e coinvolgente.
A partire da queste considerazioni, in due incontri precedenti la presentazione del libro, i ragazzi del ITC Levi hanno discusso e identificato temi e curiosità da approfondire formulando delle domande puntuali da rivolgere agli autori. C’è stato grande coinvolgimento degli studenti, da un lato per la vicinanza di alcuni di loro a queste esperienze, dall’altro per l’approccio inusuale alla lettura. Il 27 marzo, nell’auditorium della scuola, Musumeci e Di Nicola hanno trovato circa un centinaio di ragazzi pronti ad ascoltare e a farsi ascoltare. Nel pubblico anche una rappresentanza del corpo docenti, altri studenti spettatori e vari avventori del SaloneOff. Dopo una presentazione del lavoro di preparazione svolto, si è subito instaurato un clima molto colloquiale, che ha spinto i ragazzi a porsi in modo curioso e informale per capire le motivazioni e le intenzioni degli autori nella stesura del libro.
Prova del successo di questo esperimento promosso dal SaloneOff? Dopo più di due ore di chiacchierata e le firme di rito ai romanzi, i ragazzi erano ancora lì, tutti intorno agli autori a chiedere come, dove, perché.
Sofia Beltramo, Giulia Cuter Alessandro Frau, Marialuisa Greco, studenti Scuola Holden Real World. Loro anche le infografiche
Nessun commento
Non ci sono ancora commenti, ma tu potresti essere il primo a scriverne uno.