Un merito da riconoscere a Greenpeace, qualunque sia la vostra opinione sul loro operato, è che sanno come farsi notare. Entrare in una saletta – purtroppo semivuota – e ritrovarsi di fronte due tigri di Sumatra è sicuramente di grande effetto, e in caso vi fosse stato ancora poco chiaro il ruolo svolto da questi attivisti all’interno della conferenza, il logo dell’associazione presente praticamente dovunque in un tripudio di verde pistacchio avrebbe chiarito definitamente ogni dubbio: PROTAGONISTI.
Tanto che, nonostante la presenza di varie associazioni, Legambiente, WWF Italia e Terra!, Chiara Campione, responsabile della campagna Foreste di Greenpeace Italia, ha tenuto banco e descritto molto dettagliatamente l’obiettivo del progetto DeforestazioneZERO, che mira ad abbattere – con buoni risultati, almeno a parole – l’egemonia di due multinazionali indonesiane, al secolo APP (Asia Pulp & Paper) e APRIL (Asia Pacific Resources International holdings Limited) che controllano da sole l’80% del mercato della carta internazionale.
Queste aziende si sono dimostrate del tutto indifferenti alle campagne delle varie associazioni ambientaliste che nel corso del tempo hanno tentato di spiegare ai due molossi l’effetto che produce sull’ambiente e sulla fauna (tra cui moltissime specie in via d’estinzione) la loro politica di deforestazione totale, portando Greenpeace a creare una classifica di editori “eco-combatibili”, disponibile sul sito www.deforestazionezero.it, che negli ultimi due anni ha aiutato anche il semplice lettore ad informarsi ed essere quindi consapevole di ciò che sta comprando e di conseguenza finanziando.
La deforestazione in atto ha già diminuito drammaticamente la presenza di molte specie animali e vegetali, tra il silenzio dei media e la collaborazione dei governi (sebbene quello indonesiano, il più colpito, si stia già accorgendo della gravità della situazione) e le conseguenze di tutto ciò saranno ben visibili tra non molto tempo.
Perciò, mentre loro e molti altri si stanno impegnando per rendere gli editori più attenti all’origine della carta su cui i loro libri vengono stampati, l’invito quasi ovvio che porgono a tutti noi lettori è: siate consapevoli di ciò che il vostro acquisto può comportare, e “scegliete non solo libri belli, ma soprattutto buoni!”.
Per ulteriori informazioni consultate il sito dedicato al progetto, il sopracitato www.deforestazionezero.it, e non lasciate che l’impegno di questi attivisti sia reso vano da chi fa orecchie da mercante, a meno che, un giorno, invece che abitare sulla terra, non vogliate vivere in un deserto triste come pochi.
Ilaria Pirchio, 1D Liceo Alfieri
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