Oggi, 21 maggio, nella Sala Gialla del Salone del Libro di Torino, Gustavo Zagrebelsky ha tenuto una conferenza intitolata “Il diritto come professione”. L’incontro è iniziato con una descrizione della sua professione, spiegando le difficoltà e gli elementi base della sua carriera. Successivamente ha analizzato la giustizia sotto tre punti di vista: la responsabilità, le immagini e i conflitti.
Infatti ritiene che la professione del giudice, come quella del giornalista e del politico, abbiano più responsabilità rispetto agli altri mestieri, poiché, in caso di errori, le conseguenze ricadrebbero non solo sul singolo, bensì sul collettivo.
Ha quindi parlato dell’immagine all’interno della giustizia, analizzando la raffigurazione della dea Dike in ogni suo dettaglio e descrivendo i particolari con una diversa prospettiva. Zagrebelsky ha spiegato il significato simbolico della rappresentazione della dea.
In seguito ha evidenziato i sensi di colpa che prova un giudice nel condannare a morte una persona, sia dal punto di vista morale sia da quello professionale, raccontando cosa potrebbe succedere in un’occasione simile essendo costretti a prendere una decisione.
Zagrebelsky è riuscito a spiegare in modo approfondito il suo mestiere e al tempo stesso a divertire tutto il pubblico presente in sala. Ha concluso la conferenza con la lettura di un passo di un libro legato alla sua professione.
Edoardo Gattiglia e Filippo Giulini
Liceo classico V.Alfieri
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