I bambini, ieri come oggi, ci guardano e ci chiedono risposte.
L’infanzia negata, piccole creature costrette a lavorare e ad abbandonare i loro giochi troppo presto; questo è ciò che è emerso dalla conferenza “Infanzia Rubata”, tenutasi oggi al Collegio degli Artigianelli, in Corso Palestro 14, a Torino.
L’incontro si è aperto con la mostra fotografica di Lewis Hine, che attraverso i suoi scatti ha catturato la drammatica condizione dei bambini nell’America degli anni Venti del Novecento.
Durante la conferenza, i fotografi Rodolfo Suppo e Uliano Luca, fotoreporter, hanno fatto un’analisi del rapporto tra fotografia e informazione e hanno denunciato le illustrazioni pubblicate oggi mentre ritengono che la fotografia sia uno strumento utile per raccontare la realtà nel profondo. Inoltre è intervenuta Anna Teselli della Fondazione Trentin, che, in collaborazione con Save the Children, ha svolto un’indagine in Italia, i cui risultati sono preoccupanti. Oggi, nonostante il nostro sia un Paese industrializzato e sviluppato, vi sono lavoratori – adolescenti, soprattutto nella fascia di età fra i tredici e i quindici anni; siamo il Paese europeo con il maggior numero di soggetti che abbandona il percorso scolastico prima del raggiungimento di un titolo di studio di scuola secondaria di secondo grado. Ha concluso i lavori Anna Biondi la direttrice dell’ International Labour Organization di Ginevra: seppure siano in diminuzione, i bambini lavoratori sono circa 168 milioni, e 85 milioni svolgono lavori pesanti, soprattutto nell’Africa sub-sahariana e in Asia.
È curioso pensare come in Occidente si parli sempre più della schiavitù infantile e, paradossalmente, queste nazioni costruiscano, nei Paesi in via di sviluppo, imprese nelle quali a lavorare siano proprio i minori.
Resta il fatto che bisogna dare risposte ai bambini che ci chiedono aiuto. L’infanzia deve essere tutelata affinché i loro sogni non vengano spezzati,è sempre utile che iniziative come queste stimolino la riflessione che riporta al fenomeno attuale del lavoro minorile nel mondo.
Sara Montalto e Erica De Leo
Istituto Bosso-Monti
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