“E forse quel signore lì che passava col carro e col suo cavallo sfinito, poi è finito anche lui  sulla luna, che è il posto dove finiscono tutte le cose, ed è il posto in cui gli scrittori vanno quando hanno bisogno di pezzi per scrivere le storie che poi altri leggeranno p avranno la pazienza di stare a sentire”.  Queste frasi, tratte da ” La via del sale passa per la luna” un racconto di Andrea Bajani, rappresentano pienamente lo spirito dell’iniziativa promossa dalla Regione Piemonte, dal Salone Internazionale del Libro e da altri 28 enti pubblici e privati. I 28 soggetti, attraverso la valorizzazione dei territori di Langhe, Roero e Monferrato, vogliono rinnovare e far riscoprire la storia, la cultura e le tradizioni di un territorio e dei suoi abitanti e le fatiche che ogni giorno devono affrontare.  Tutto ciò alla ricerca delle proprie radici.
Il giovedì 10 Maggio nel padiglione 5  allo stand del Parco Culturale Piemonte Paesaggio Umano si è tenuta l’inaugurazione dello spazio occupato del Parco insieme alla firma del protocolo d’intesa. Erano presenti, oltre all’assessore all’Istruzione e al Turismo della Regione Piemonte Alberto Cirio, e al presidente del Salone Internazionale Rolando Picchioni, i promotori del progetto, pronti a dare vita a un Comitato di Indirizzo, costituito da un rappresentante per ogni ente. Il Comitato ogni anno si incaricherà di programmare il calendario delle attività del Parco, cercando di valorizzare e tutelare il più possibile il patrimonio di cultura materiale e immateriale espresso dai luoghi di Langhe.
Inoltre, come spiegato dall’assessore,  questo progetto vuole essere a duplice impronta: quella più istruttiva, che spinga i giovani a partecipare alla vita locale e quella più turistica, in modo che il parco venga visitato al pari dei più gettonati luoghi d’arte.
Come ha sottolineato Andrea Bajani, il ricordo è lo strumento più importante che l’uomo ha a sua disposizione per evitare la scomparsa di ciò che è stato. Questo è il caso dei Cartunè. Infatti, essi fanno parte dei patrimonio culturale che la nostra regione ha e non può sparire, come le parole inutilizzate dei vocabolari. Basta poco e riappaiono.

Perciò, tocca a noi, boccioli della Primavera digitale, far sbocciare le Langhe.

Natalia Bilinska