“Il massimo che possono farmi è ammazzarmi. E allora?”
-Don Giuseppe Puglisi
Antonella Mascali prova, col suo libro Vi aspettavo, a darci una visione unica di quelle che sono le vittime di mafia e terrorismo: eroi solo da morti.
C’è qualcosa che accomuna tutti loro; non solo la voglia di lottare per un’Italia migliore, ma una grande solitudine e la convinzione che negli occhi della mafia, del terrorismo o di chi per loro, queste persone erano già morte. Perché è un po’ così che funziona in questo Paese: coloro che hanno il coraggio di alzare la voce spesso si ritrovano isolati e, di conseguenza, ancora più esposti.
Questo sistema di illegalità è talmente radicato da aver deformato la concezione generale di bene e male: bene è fare finta sia tutto a posto, chi afferma il contrario è un allarmista e non sa di cosa sta parlando; male è denunciare, puntare il dito, fare nomi e cognomi e rischiare la pelle nell’impresa. Finché la pelle non ce la si lascia davvero, e anche allora, il riconoscimento che si riceve dura poco; l’Italia ha la memoria corta e di certo non impara molto dai suoi errori.
Il sacrificio di queste persone è servito a qualcosa o sono soltanto un altro lustrino di cui vantarsi in occasioni ufficiali?
Piacerebbe pensare che le cose siano cambiate, ma la verità è che abbiamo ancora tanta strada da fare ed ora come ora non stiamo andando da nessuna parte.
Maddalena Andreoli,
Liceo Classico L. Ariosto
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