L’Italia sta cambiando: dirlo significa parlare in grande,forse troppo in grande per un adolescente. La verità è che proprio chi pronuncia questa frase cambia contestualmente al paese. E’ infatti difficile che una persona abituata a ricevere costantemente messaggi su come comportarsi,vestirsi,parlare e su chi ammirare o denigrare resti se stessa. Questo bombardamento quasi “dottrinale” porta spesso i giovani a protendersi verso quell’irraggiungibile,teorica ed effimera , perfezione idealizzata dal mondo circostante. Realizzare i neologismi più adatti a questo particolare periodo storico è quindi come scattare un’istantanea del presente, per spiegare e semplificare attraverso poche,ma eloquenti, nuove parole tutti gli intricati sconvolgimenti del nostro tempo.Il titolo di questo articolo rappresenta il più possibile l’attuale visione di molti ragazzi dell’Italia così com’è ora: Un paese in cui tutto sembra stagnante e immobile, nel quale molti,che si sentono quasi espropriati del proprio diritto al futuro, venerano il “disonesto di turno”  che appare ai loro occhi  ricco e inattaccabile.

Per il salone del libro di quest’anno sono stati inventati dieci nuovi neologismi, noi ve ne presentiamo cinque di questi: DISONERSTAR con Walter Siti: In questo periodo vengono elogiati o innalzati ad eroi personaggi che violano in molte occasioni la legge e deridono l’onestà, purtroppo questa carica attribuita ad essi getta un’ombra  sui loro incoronatori, facendo quindi passare l’intera penisola italiana per un paese abitano da “pecoroni”. ONNIFOOD con Marco Aime: In Italia ormai sta dilagando il fenomeno del cucinare, alla televisione si vede un numero eccessivo di persone davanti ai fornelli e i libri di cucina hanno raggiunto un numero di vendite sproporzionato. A questo punto però si sta esagerando e “sull’Italia aleggia una nuvola da tavola calda che pare impossibile dissolvere”. DISFUTURI con Lorenzo Fazio: è diventata quasi una disfunzione temporale questo nostro non essere in grado di pensare oltre la giornata e oltre il presente. Ormai correre dei rischi è qualcosa di impensabile poiché ci spaventa il poter fallire. Questo ragionamento però ci impedisce di capire che raccogliendo delle sfide e amalgamando il passato e il presente si possono ottenere risposte esaurienti alle nostre molteplici domande. LINKOTICO con Virginia Virilli: Ormai passiamo più tempo nella società virtuale che in quella reale e ciò sembra aver infuso in noi una terribile paura del contatto. Siamo tutti desiderosi di vincere questa gare nella quale chi possiede più amici nei social network è una persona popolare nella vita di tutti i giorni. Nonostante ciò il timore di affezionarsi è grande e molti temono in maniera irrazionale due semplici parole: “per sempre”. SUBIZIONISTA con Simone Regazzoni: Le sciagure possono essere sfruttate a nostro vantaggio: possiamo sconfiggere un nemico utilizzandole come leva morale. Esse possono essere vere o fittizie, reali o inventate ma qualunque sia la loro natura saranno ciò che, attraverso l’autocommiserazione, ci servirà da arma.

 di Virginia Todarello, Maria Alexandra Craciun  e Francesco Dalle  Rive