La fragile e contraddittoria situazione dei paesi dell’America Latina è al centro della conferenza tenutasi mercoledì 13 marzo alle 20.45 nel suggestivo spazio del Convento San Francesco di Pordenone: Niccolò Locatelli, coordinatore della rivista italiana di geopolitica “Limes”, e Alfredo Luis Somoza, giornalista e scrittore argentino, hanno conversato insieme al professore Cristiano Riva, appassionato di geopolitica.
All’inizio del suo primo intervento, Somoza ha precisato che, in realtà, il concetto attuale di America Latina è inesistente. In Sud America infatti la situazione è eterogenea a tal punto da rendere complicato il raggruppamento anche solo ideale degli stati sotto un unico nome: questo non è dovuto soltanto alla differenza di dimensione, ma alla sostanziale distanza e diversità tra le forme di governo e le situazioni socio-economiche che caratterizzano questa parte del continente americano. Tuttavia, ultimamente sono emerse delle problematiche che tutti gli stati sudamericani si sono trovati a dover affrontare, come afferma Somoza: prima fra queste, il narcotraffico che si è insinuato tra gli strati più poveri della società, creando un clima di violenza e corruzione a cui consegue la richiesta di governi autoritari come unica garanzia di sicurezza; segue l’ingerenza a livello economico di nuovi Paesi come la Cina e la Russia che, approfittando del vuoto creatosi dopo l’11 settembre da parte degli Stati Uniti, spingono a impedire la crescita delle singole realtà con il controllo esercitato nel campo del reperimento di materie prime, prodotti trasformati e in quello tecnologico. Il ruolo esercitato dalla Chiesa cattolica è entrato in crisi con la nascita di nuove istituzioni come le Chiese Evangeliche e Pentecostali che appoggiano i governi locali infiltrandosi nei vertici del potere. Papa Bergoglio per questo ha tentato di promuovere il dialogo, ponendosi come mediatore a sostegno di tematiche quali la lotta contro la povertà, la tutela dell’ambiente e la parità sociale ricevendo però molte critiche, in quanto i regimi autoritari sostengono una struttura classista che porta all’affermazione della razza bianca, individuando nel “diverso”, e quindi nelle minoranze, il nemico a cui il popolo deve opporsi per ottenere la tanto desiderata giustizia.
La conversazione fra gli ospiti prosegue sulla situazione socio-economica di altri paesi, ad esempio il Venezuela, il Brasile e Cuba, dei quali Niccolò Locatelli fornisce un quadro molto dettagliato: in particolare, riguardo l’ultimo stato menzionato, cita la riuscita di numerose riforme culturali e sanitarie volte alla conquista del benessere dei cittadini, che rendono il paese un modello per le altre realtà vicine. Differente è la condizione del Nicaragua per quanto riguarda il consenso popolare in quanto è vero, come osserva Somoza, che il sandinismo continua ad esistere e avrà un futuro perché rappresenta il popolo e la parità, anche se i cambiamenti antidemocratici apportati dal leader Ortega all’interno della Costituzione dimostrano come gli ideali possano passare in secondo piano una volta ottenuto il potere.
La crisi della democrazia e la conseguente diffusione di movimenti populisti, l’instabilità economica e i contrasti interni in cui versano i paesi dell’America Latina, preda del controllo di potenze esterne, offrono al pubblico significativi spunti di riflessione sull’importanza della Comunità europea che, per quanto minacciata da dissensi e polemiche da parte di alcuni dei paesi membri, rappresenta l’unica garanzia contro derive autoritarie e disordini interni
Marika Di Pietro, Alice Libera Donno, Liceo Scientifico M. Grigoletti Pordenone
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