Salone Off 365 presenta gli animali di Primo Levi: il racconto di Ernesto Ferrero

È un Primo Levi diverso, inedito, quello che gli studenti del Liceo Scientifico Carlo Cattaneo hanno potuto incontrare, attraverso gli occhi e la penna di Ernesto Ferrero, giovedì 19 Febbraio alle ore 11 nell’auditorium della sede centrale. Grazie all’iniziativa di Salone Off 365, che si propone di promuovere la cultura e la lettura attraverso un calendario di appuntamenti organizzati dal Salone Internazionale del Libro, è stato possibile conoscere l’altra faccia dello scrittore torinese. La presentazione in anteprima di “Ranocchi sulla luna” (Einaudi) ci propone una raccolta di tutte le pagine dello scrittore torinese dedicate agli animali, capace di riflettere con una formula quasi “fiabesca” la sua capacità di osservare e comprendere l’animo umano. Queste pagine, finora trascurate nell’analisi della produzione letteraria di Levi, sanno parlarci delle grandi scelte di fronte le quali si può trovare un uomo in modo sorridente, a tratti spensierato: gli animali prendono il posto degli esseri umani, tra articoli, racconti e interviste impossibili dove anche i temi più importanti prendono una piega più leggera.
Questa serie di episodi “fantabiologici” è l’eredità dello stretto rapporto che Primo Levi sapeva riconoscere a scienza e letteratura, capaci di fondersi al servizio di una narrativa più efficace: lo scrittore torinese riconosceva, infatti, ai fisici, e non ai letterati, una maggiore propensione alla fantasia. Potremmo definire egli stesso, infatti, uno scrittore “ispirato dal microscopio”, ci suggerisce Ferrero, che durante l’incontro ha arricchito la presentazione con spunti e riferimenti che solo il curatore del libro conosce a fondo. Così, rispondendo alle domande che gli allievi della classe III D del Cattaneo avevano accuratamente preparato durante gli incontri preliminari sull’opera, è stato possibile ricostruire un quadro del Levi scrittore in maniera completa, non limitandosi agli argomenti trattati secondo il programma scolastico, ovvero quelli strettamente legati all’Olocausto. All’intervento dell’ospite si è affiancato il prezioso lavoro degli studenti della Scuola Holden che hanno “rinfrescato la memoria” – è proprio il caso di dirlo – sul Levi più tradizionalmente conosciuto: il neorealista che più di tutti ha saputo trasmettere l’orrore dei campi di concentramento e della Shoah.
La curiosità attorno allo stand con i libri in vendita, a fine incontro, la dice lunga sull’interesse dei giovani che circonda la figura di uno scrittore che, così come è stato capace di trasmettere quell’orrore vissuto nel periodo del campo di concentramento, tutti riconoscono interessante anche di fronte ad un tema meno drammatico, ma altrettanto importante.

Andrea Joly,Liceo Scientifico Carlo Cattaneo