“L’opera d’arte non vale nulla all’inizio, ma poi vale per sempre.” È con questa frase che Manlio Brusatin ha concluso la presentazione del suo ultimo libro “Il cappello di Leonardo”, svoltasi oggi 21 settembre al Palazzo Montereale Mantica. L’architetto ha voluto celebrare i 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci raccontandone i numerosi viaggi nelle città italiane più importanti del tempo ed esaminando le situazioni che lo hanno visto in crisi. Oltre al racconto prettamente cronologico della vita, Brusatin fa un’attenta valutazione della rappresentazione iconologica dell’artista: a volte, infatti, viene raffigurato con il cappello a volte senza. Lo studioso sottolinea come questo segno distintivo sia utilizzato su Leonardo da chi lo ritiene un pittore e non raffigurato da chi lo ritiene un genio. La decisione di tracciare l’esperienza artistico-biografica del maestro partendo da un semplice oggetto, mostra tutto l’impegno dello scrittore nel guardare alla vita di da Vinci con l’intenzione di abbracciarne tutti i dettagli.
Elisabetta Mottola e Valentina De Zorzi
Elisabetta Mottola e Valentina De Zorzi
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