Anche quest’anno Freedhome ospiterà il SaloneOff: a partire da ieri il negozio ha iniziato a ospitare un ciclo di tre incontri, pensati in collaborazione con Monica Cristina Gallo e con il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria.
Che cos’è Freedhome? Si tratta di un progetto molto interessante che ha riscosso un notevole successo a Torino, ma che tra i giovani è ancora poco conosciuto. Io, per esempio, ne ho scoperto l’esistenza solo ieri sera. Si tratta del primo “concept-store” dell’economia carceraria, all’interno del quale si vendono articoli prodotti in vari Istituti Penali italiani. Lo scopo di Freedhome è quello di fornire ai carcerati la possibilità di vivere, all’interno degli Istituti, un vero e proprio percorso di crescita e di riabilitazione, dando loro la possibilità di fornire un servizio alla società. Si cerca, quindi, di far sì che le persone all’interno del carcere non perdano i contatti con il mondo esterno, creando una sorta di anello tra “dentro e fuori”, e rendendo,allo stesso tempo, più facile la reintegrazione al termine della pena.
In occasione di questo primo incontro sono stati presentati due libri: Derelitti e delle pene, di Remo Bassetti, e Filosofia dentro-Pratica e consulenza filosofica in carcere- Metodi ed esperienze, di Chiara Castiglioni. L’incotro si è tenuto in via Milano 2/C, proprio all’interno del negozio, ed è stato presentato da Gabriella Picco, direttrice dell’Istituto Penale Minorile Ferrante Aporti di Torino. Chiara Castiglione ha portato con sè alcuni ex-detenuti e ex-detenute, che avevano partecipato ai laboratori filosofici narrati nel suo libro. Lo scopo dell’autrice è quello di riportare la filosofia nello spazio pubblico e al servizio della cittadinanza, per dare vita a iniziative rivolte al bene; iniziative proprio come Freedhome, che cerca di dare una seconda possibilità ai detenuti. Bassetti, invece, nel suo libro, parte da una riflessione sul senso della pena per poi presentare una serie di monologhi sulla vita di alcuni detenuti, che egli stesso ha incontrato in diversi Istituti del paese. All’interno del testo di Bassetti viene inserito anche un excursus della storia della prigione italiana, studiato attraverso documentazioni reali che lasciano emergere tratti drammatici e violenti, che hanno caratterizzato la storia degli Istituti di Pena in Italia.
L’incontro si è dimostrato attinente a diverse problematiche contemporanee, a partire dalla condizione dei detenuti e dal sovraffollamento delle carceri, l’utilità delle pene, la possibilità di un effettivo cambiamento dei detenuti; per poi passare a temi come la reintegrazione, forse la fase più difficile dell’intero processo. Al di là del pregiudizio, del “marchio”, che si porterà per sempre dietro un ex-detenuto, infatti, ci sono molti altri aspetti che rendono difficile il reinserimento all’interno della società.
Ieri sera ho avuto modo di conoscere persone che hanno deciso di cambiare vita, e persone che hanno deciso di aiutarle. Ho potuto vedere “il buono” che si può trovare all’interno di un ambiente dove non ci si aspetterebbe di trovare qualcosa di simile. Ho ricevuto degli spunti di riflessione, che sicuramente mi hanno arricchita come persona. Sono uscita, insomma, da un incontro che avrebbe dovuto raccontare storie di persone rinchiuse, e mi sono sentita un po’ più ricca dentro, come ci si sente dopo un viaggio in posti lontani.
Grossetti Carolina, Liceo Cavour.
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