Letteratura, immigrazione, alimentazione, ambiente, donne. Queste cinque parole, a primo impatto tra loro sconnesse, sono l’argomento del progetto “Transnational Appetites: Migrant Women’s Art and Writing on Food and the Environment” dell’Università di Torino, organizzato dal Concorso letterario nazionale Lingua Madre. Una presentazione del progetto e riflessioni sul tema sono state l’argomento principale dell’incontro svoltosi oggi pomeriggio presso l’Arena Piemonte, con la partecipazione di tre ospiti e dell’ideatrice del Concorso Daniela Finocchi.
Lo scopo del progetto Transnational Appetites è quello di condividere racconti ricevuti da donne straniere (attualmente su suolo italiano) che riguardino principalmente cibo e ambiente. La prof.ssa Daniela Fargione, insegnante di Lingua e letterature anglo-americane a Torino, ha infatti sottolineato come al giorno d’oggi esista un nuovo tipo di immigrazione legata ai cambiamenti climatici, che stanno rendendo inospitali e poco fertili luoghi dove un tempo era possibile coltivare; fondamentale in questo campo è il ruolo dell’ecocritica, ovvero una coniugazione di letteratura ed ecologia, letta però in una dimensione non antropocentrica. Ha poi preso la parola il Presidente della Consulta Regionale Femminile, Cinzia Pecchio, che ha fatto notare l’importanza del cibo sotto numerosi aspetti e la migrazione che esso sta subendo al giorno d’oggi, insieme ai popoli di cui rappresenta la cultura. Da questa “contaminazione” di popoli nasce infatti una nuova forma di cultura globalizzata, di cui il cibo, soprattutto in un paese come l’Italia, è simbolo e manifestazione.
Questo evento ha aiutato a comprendere le possibili situazioni che ci troveremo costretti ad affrontare in un prossimo futuro, con un pianeta più caldo ed una popolazione sempre maggiore, dove l’approvvigionamento di cibo sarà quindi uno dei problemi principali.
Durante il periodo del Salone saranno numerosi gli incontri per il Concorso Madre Lingua di cui quest’evento rappresentava solamente un’introduzione, per quanto fondamentale.
Maria Isabella Gallo, Filippo Moratelli, Liceo Ariosto