Il Concorso Lingua Madre è un progetto permanente della Regione Piemonte e del Salone Internazionale del Libro di Torino, ideato nel 2005 da Daniela Finocchi, diretto alle donne e ragazze straniere (o di origine straniera) residenti in Italia, con una sezione per le donne italiane che vogliano raccontare le donne straniere che hanno conosciuto, incontrato e che abbiano saputo trasmettere loro “altre identità”.
Intorno al progetto si è creata negli anni una vasta rete di collaborazioni con enti, istituzioni, centri quali SPRAR o CPIA, così come con le scuole, grazie anche alla diffusione capillare che gli Uffici Scolastici Regionali fanno del bando negli Istituti italiani di ogni ordine e grado.
Un incremento costante di partecipazione delle giovanissime che ha segnato, nel tempo, importanti evoluzioni, tematiche e di prospettiva. Sono ormai davvero numerose le ragazze di origine straniera che, vivendo nella complessità di provenienze multiple, raccontano dai banchi di scuola le loro esperienze – spesso incentivate o supportate dalle compagne di classe – restituendo quella particolare visione del mondo che solo le nuove generazioni, quelle ibride, possono offrire.
L’istituzione scolastica, luogo di confronto fra coetanee/i, è anche – come scrive la docente del gruppo di studio del CLM Luisa Ricaldone nel volume L’alterità che ci abita (Ed. SEB27), dove ha analizzato l’apporto delle nuove generazioni alla scrittura e alle riflessioni sulle migrazioni – una sorta di laboratorio-specchio del mondo di fuori, dove convive tutto e il contrario di tutto. Privilegiato osservatorio della realtà – con i suoi mutamenti, le sue trasformazioni e contraddizioni – la scuola è divenuta anche spazio per promuovere attività di lettura e narrazione, confronto e scambio reciproco. Dalle elementari, con il coinvolgimento di mamme e bambini/e, agli istituti di istruzione superiore (e fino alle università), gli incontri negli anni si sono moltiplicati e hanno dato frutti davvero preziosi e significativi: dai laboratori sono nati testi illustrati e di approfondimento, contributi multimediali, narrativi e artistici. Attività che spesso hanno coinvolto le stesse autrici del Concorso Lingua Madre, invitate in diverse occasioni a dialogare con le/i più giovani.
Potrebbero essere moltissimi gli esempi da citare per raccontare questo percorso, educativo e relazionale, che da diversi anni il Concorso Lingua Madre traccia, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, associazioni e realtà del territorio, locale e nazionale: dalle Biblioteche Civiche Torinesi a Torino Rete Libri, dal Salone Internazionale del Libro di Torino e al Bookstock Village, ai Dipartimenti per la Giustizia Minorile (anche questi interlocutori importanti, sia per le attività sia per la diffusione del bando negli istituti detentivi), fino all’Associazione Toponomastica Femminile – con cui è stato promosso un video didattico rivolto ai/alle più piccoli/e, nato da un altro importante progetto, condotto in collaborazione con Mammeonline e Matilda Editrice. Con questa, infatti, nel 2015 è stato realizzato il volume La grammatica la fa… la differenza!, una raccolta di racconti, filastrocche e fiabe per spiegare ai/alle più piccole/i il valore del linguaggio rispettoso della e delle differenze che continua ad essere proposto in molte classi delle scuole elementari. Fino all’adesione a campagne di promozione della lettura, come Torino che legge o quella nazionale Libriamoci. Giornate di lettura nelle scuole, lanciata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo attraverso il Centro per il libro e la lettura e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca attraverso la Direzione Generale per lo Studente.
Nei giorni del XXXI Salone Internazionale del Libro di Torino il Concorso Lingua Madre presenterà inoltre due interessanti progetti. Il primo coinvolge gli/le studenti della Scuola Professionale IPSIA “Alberto Castigliano” di Asti – istituto con una grande percentuale di alunni/e di origine straniera – dal titolo Caffelatte: nato dopo i terribili attentati terroristici di Parigi, si propone di osservare e raccontare, soprattutto con una narrazione audiovisiva, il valore delle differenze. L’altro, Piccole autobiografie portatili, che vede protagoniste le studenti straniere dell’Accademia Albertina di Torino. Le due curatrici, Laura Valle e Eleonora Sottili, spiegano con queste parole il senso del progetto, nato in collaborazione con l’Università di Torino e l’artista australiano Stephen Copland, per riflettere e promuovere l’obiettivo di un’integrazione al femminile a partire dalle storie e memorie personali della migrazione: “Le ragazze che hanno partecipato, hanno attraversato pezzi di mare e lunghi tratti di terra, hanno riempito valige e cambiato case. (…) Qualunque sia stato il motivo che le ha fatte partire, si sono tutte portate dietro certi ricordi, idiosincrasie e paure, passioni, difetti, lenzuola e scarpe. Sono queste autobiografie portatili che abbiamo voluto raccogliere. Una specie di inventario di cose piccole che ci parlano di loro, del paese da cui arrivano e di quale sarà il loro prossimo desiderio”. Un autoritratto fotografico per raccontare una vita
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