Perché scegliere di spendere il proprio tempo al Salone del libro 2019?
I motivi sono davvero tanti: forse per la lunga storia  alle sue spalle che inizia nel lontano 22 luglio 1987; o forse per il presupposto che quando si parla di “libri”, il tempo non è mai perso invano. Mai quanto ai giorni nostri -caratterizzati dai social, mass media e programmi televisivi- si necessita di essere travolti dalla semplicità di una lettura, di una trama che rapisce e lascia riflettere, di carta che scricchiola sotto le nostra dita. Questo non passerà mai di moda. Tutti nella vita, chi più o chi meno, ha letto un romanzo che lo ha segnato. Così il Salone del Libro 2019 potrebbe rappresentare anche l’opportunità di poter conoscere, ascoltare e chiedere al “proprio autore” ciò che avremmo sempre voluto sapere: un’immagine nel retro di una copertina diventa una figura reale, lì per noi, per te.

In realtà, così come la Cultura non contempla limiti o frontiere, non è solo di romanzi che si parlerà, ma anche di scienza, attualità, ambiente, politica, di culture e religioni e altro ancora, tutto estremamente in linea con il tema cardine di quest’ anno :“Il gioco del Mondo”. Sarà infatti presente il premio nobel nigeriano Wole Soyinka che parlerà  di diritti civili; ancora Samantha Cristoforetti autrice de Diario di un’apprendista astronauta; Alessandro Baricco con il suo ultimo libro Game Over; Alberto Angela, autore di Cleopatra; e poi Antonella Cilento e Sandra Petrignani autrici di Non leggerai e La persona giusta, e molti altri incontri da scoprire sul programma del sito ufficiale dell’ evento. Il Salone del Libro 2019, a Torino, che si terrà dal 9 al 13 aprile, è quindi una grande “mappa” in cui molte case editrici hanno occasione di raccontarsi, un’opportunità che vale non solo per i professionisti ma anche per i lettori, di tutte le età e generi, un momento per lasciare libero spazio alla propria curiosità, al desiderio di sapere, ai propri interessi.
Perchè dunque il Salone del libro? Forse alla fine scopriamo che le risposte le avevamo già in tasca e bisognava solo vivere un’occasione come questa per scoprirle.
“Ci vogliono milioni di occasioni mancate per coglierne finalmente una”. Massimo Bisotti non ha poi così torto.

Isabella Greghi