Fino a ieri pomeriggio, agli occhi di chi come noi ha avuto la possibilità di entrare nei padiglioni ancora in allestimento, tutto sembrava spoglio. A partire da questa mattina, invece, la curiosità dei partecipanti e il potere dei libri hanno dato vita a uno dei più attesi eventi culturali: Il Salone Internazionale del Libro di Torino.

Passeggiando tra i vari stand si comprende la varietà della cultura, ovvero quanti ambiti essa possa coinvolgere: dalla tecnologia alle grandi case editrici, dalle singole regioni del nostro Paese al panorama internazionale. La partecipazione a questo evento è dettata dalla consapevolezza che, nonostante il progresso tecnologico e i nuovi mezzi di comunicazione, il vero sapere e la vera cultura risiedono nei libri.

Il libro è uno spazio sicuro in cui tutti hanno la possibilità di trovare rifugio dalla vita frenetica di tutti i giorni, in cui siamo abituati ad ottenere tutto e subito con un semplice click; tuttavia l’immediatezza dell’informazione può essere causa di mala-informazione e comporta pericoli di ogni genere.

Sfogliare un libro permette invece di sognare un futuro all’altezza delle nostre speranze, di ricordare pagine della storia che altrimenti non sentiremmo parte di noi, ma soprattutto di conoscere e scoprire mondi e culture lontani dai nostri.

Le aspettative sono alte, grandi personaggi e autori sono attesi con ansia.

Il salone offre una duplice opportunità: da una parte permette ai visitatori di affacciarsi alla cultura, dall’altra è un banco di prova per gli espositori, che possono verificare proprio in questa occasione il lavoro svolto, e prendere spunti per l’avvenire.

Sara Radegonda e Jessica Santarossa, 4^H,  Liceo Grigoletti Pordenone